giovedì 28 gennaio 2021

La situazione dell'AMAT denunciata dai sindacati - Lo Slai cobas a sua volta rileva che ci sono operai con il COVID nell'appalto delle pulizie e 12 in malattia - il servizio in difficoltà e crisi - e i rappresentanti dei lavoratori saranno in piazza della Vittoria domani 29

pubblicato il 27 Gennaio 2021, 20:33

Corriere di Taranto

I sindacati di categoria dei Trasporti di Taranto, hanno inviato una lettera al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, per denunciare la precaria situazione vissuta dagli autisti dell’azienda Amat. Specialmente in questo momento di emergenza sanitaria a causa della pandemia da Covid-19.

“La dirigenza Amat SPA, tra una conferenza stampa ed un’intervista, in seguito all’immissione in servizio dei nuovi bus ibridi, ha deciso, in maniera “cervellotica”, di emanare un ordine di servizio che mette a serio rischio sanitario il personale AMAT, consentendo alla utenza di salire dalla porta

anteriore a strettissimo contatto con i nostri, i Suoi autisti, e che ci ha portato ad aprire le procedure di raffreddamento propedeutiche ad uno sciopero per una serie di problematiche irrisolte che colpiscono e danneggiano i dipendenti” si legge nella nota unitaria.

“Nonostante gli inviti espressi anche dal comitato di sicurezza Covid 19 presente in azienda, a ritirare il succitato ordine di servizio e a confermare il modus operandi utilizzato finora per altre tipologie di bus, aventi come unica differenza la motorizzazione e null’altro, la Vostra Direzione Generale con protervia ha ritenuto non ascoltare, come ormai spesso accade, le doglianze dei Suoi lavoratori, “arroccandosi nel suo castello “ dietro porte blindate e videocamere di sorveglianza – denunciano le organizzazioni sindacali di categoria -. In un clima esasperato anche da relazioni industriali ormai pessime, con azioni unilaterali della Sua dirigenza che mortificano proprio i dipendenti, si chiede un Suo intervento atto a riportare la giusta serenità, per quanto possibile, tra i lavoratori. Come avrà ben compreso la decisione di rivolgersi alla Sua persona è figlia di una situazione che giorno dopo giorno è divenuta insostenibile e a cui occorre porre rimedio quanto prima. La dignità e la vita del lavoratore Amat non ha prezzo e non può essere messa in discussione da nessuno“.

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