Per valutarlo dobbiamo partire dagli interessi e aspirazioni di operai, precari, disoccupati, studenti, masse della città; e allora non bisogna aspettare neanche un minuto e costruire la lotta necessaria per difendere e sviluppare questi interessi e queste aspirazioni in materia di lavoro, salario, salute, ambiente, reddito, servizi sociali, sanità, scuola, ecc.
Detto questo, ci dispiace per la "corte orfana di Turco"...
Comunque se ne parla da subito in presenza lunedi 8 febbraio - ore 17.30 sede dello Slai cobas via Livio Andronico 47 Taranto - nell'incontro lavoratori/studenti - info 3475301704
da corriere di taranto
Il prof. Draghi e la visione su Taranto
Mario Draghi presidente del Consiglio per navigare nell’Italia del
covid. C’è la riserva ma non si hanno grossi dubbi sul suo sì. Magari i
dubbi sui numeri che lo sosterranno.
Il prof.Draghi, curriculum di respiro internazionale, è stato chiamato a
navigare nella tempesta delle emergenze evidenziate dal Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella: economica, sanitaria e
Non parteggiamo per Draghi, così come per i suoi predecessori ed
eventuali successori. Semmai, confidiamo in una visione – finalmente –
che guardi al popolo, al cittadino comune, ai bisogni della gente. Oggi
più che mai. Se Draghi sarà più bravo degli altri, chapeau.
Però, ci permettete qualche dubbio? Tanto un po’ tutti gli attori
protagonisti difendono l’orticello. E allora, vorremmo farlo anche qui.
Che c’azzecca con la nostra terra, con quel che raccontiamo – o tentiamo
di fare – quotidianamente? Beh, innanzitutto Taranto – e più in
generale la Puglia – perde un riferimento importante all’interno del
Governo: il sen.Mario Turco, sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio nonchè delegato alla Programmazione economica e investimenti,
nonchè ancora massimo riferimento del CIS. Insomma, una figura di grande
importanza e al netto di quel che si possa pensare di lui: si poteva e
si può essere di tutt’altra fede politica, ma è indubbio che avere
qualcuno nelle stanze del potere è in ogni caso positivo, specialmente
se qualche beneficio comincia ad arrivare da queste parti.
E adesso? Se è vero che qualcuno festeggia per il ruolo perso da Turco –
specie a Bari, ma non solo… – è altrettanto vero che ora c’è da
chiedersi quanti ritardi ancora dovrà accumulare questo territorio
fintanto che per esempio il CIS sarà nuovamente operativo. Diciamo
cavolate? No, perchè nonostante la crisi del Governo in questi mesi, il
CIS ha proseguito nel suo percorso – sì, con tanti ostacoli – e quindi
affrontato le questioni sul tavolo. É facile ora immaginare che il nuovo
Governo – soprattutto chi prenderà il posto di Turco – vorrà dapprima
capire come continuare e con quale visione: insomma, altro tempo e
intanto le Istituzioni territoriali dovranno necessariamente capire che
fare, salvi i progetti deliberati e quindi già operativi.
Per non parlare dell’intricata vicenda Ilva, apparentemente risolta con
l’accordo da poco firmato da ArcelorMittal e Governo: pensiamo davvero
che tutto sia risolto tanto in termini economici-occupazionali quanto in
quelli ambientali? E con quale atteggiamento il prof.Draghi affronterà
gli eventuali e probabilissimi conflitti?
Insomma, senza portarla troppo alla lunga, da qui alla scadenza naturale
della legislatura (marzo 2023) le perplessità sul mutar delle cose
verso i due mari ci sono. Non già per pregiudizi ma soltanto perchè
anche oggettivamente i dossier sul tavolo vanno letti e studiati: avrà
il tempo il nuovo governo per… non perderne troppo?
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