“La prossima settimana ci saranno altri incontri con la proprietà e ci impegniamo, come Governo, insieme con il ministro Orlando, a risolvere l’impegno per la Cig dei dipendenti in amministrazione straordinaria. Serve la collaborazione di tutti e con questo spirito ci prepariamo a vedere, nei prossimi giorni, il sindaco di Taranto e il presidente della regione Puglia”. Così il Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, che ha incontrato oggi al Mise insieme con il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, le rappresentanze sindacali dell’ex Ilva. Nel corso dell’incontro, Giorgetti ha ricordato, tra l’altro, l’importanza del settore dell’acciaio in Italia e la necessità della tutela ambientale come uno dei capisaldi dell’azione di Governo. Il Ministro ha infine auspicato che “Invitalia prosegua nel percorso dell’accordo”.
“Dal primo incontro sulla vertenza Arcelor Mittal, ex Ilva, con i Ministri allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e al Lavoro Andrea Orlando sono emerse, oltre alla preoccupazione condivisa per una vicenda che vede ancora lontana una soluzione definitiva, alcune conferme ed alcuni impegni che possiamo considerare in qualche modo significativi. Il primo riguarda la riaffermazione della siderurgia, della produzione di acciaio, come settore strategico per l’insieme dell’industria manifatturiera e quindi per il Paese. In questo senso il riferimento dei Ministri alla “golden power”, auspichiamo si traduca nell’inserimento del settore dell’acciaio nelle disposizioni già previste dal decreto legge istitutivo della stessa, e nelle successive modifiche ed integrazioni a tutela e salvaguardia delle imprese strategiche che operano in tale ambito”. E’ quanto dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.
“Si conferma la scelta dell’ingresso di capitale pubblico in ArcelorMittal e l’impegno ad incontrare nei prossimi giorni sia l’Amministratore Delegato Lucia Morselli sia l’AD di Invitalia per ribadire la necessità di dare corso rapidamente agli assetti societari definiti nell’accordo del 10 dicembre su cui si è espresso favorevolmente anche l’Antitrust Europeo. I Ministri hanno poi convenuto sulla necessità di colmare rapidamente il deficit di confronto sul piano industriale, determinato da una evidente responsabilità di Arcelor Mittal. Nelle condizioni date non è immaginabile arrivare ad un accordo sindacale sullo stesso entro il 31 marzo e soprattutto si rischia di non cogliere il legame tra gli obiettivi del piano industriale e le scelte che si vanno definendo all’interno del Recovery Plan che avranno delle ricadute rilevanti su Taranto e più in generale sulle possibilità di innovazione tecnologica ed impiantistica nella produzione sostenibile di acciaio nel nostro Paese. Infine è stato anche confermato l’impegno di intervenire con un emendamento sul prossimo decreto economico per un’integrazione salariale dei lavoratori in cassa in regime di amministrazione straordinaria. Dopo l’incontro di oggi, attendiamo gli sviluppi e confermiamo che sarà comunque necessario un incontro in tempi ravvicinati con Arcelor Mittal, Invitalia e il Governo per dare corso agli impegni presi” conclude Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil. i
Per la segretaria generale Cisl Annamaria Furlan: “possiamo dire che è stato un incontro costruttivo. Il governo ha ribadito come la produzione di acciaio sia strategica nel nostro Paese. Attraverso il recovery plan dobbiamo immaginare un paese che riprende a crescere e dentro questa ripresa l’acciaio sar fondamentale. Per noi è importante il fatto che il Ministro abbia confermato l’accordo di dicembre scorso del precedente governo e quindi l’ingresso di Invitalia nella compagine societaria e gli investimenti necessari. Certo ci preoccupa la sentenza del Tar ma aspettiamo la decisione finale”. Per Roberto Benaglia leader della Fim: “L’incontro odierno ha permesso di rimettere in fila le necessità e priorità che abbiamo difronte alla vertenza ex-Ilva che vive oggi nella massima incertezza. Adesso serve concretezza di questi impegni politici e ritornare ad un tavolo contrattuale che costruisca le condizioni per un accordo sindacale”.
“Quello di oggi coi Ministri Giorgetti e Orlando è stato un incontro interlocutorio, ma comunque importante per portare all’attenzione del nuovo Governo le difficoltà che vivono i laboratori di tutti gli stabilimenti ex Ilva, e in particolare quelli di Taranto. Dopo l’accordo del 10 dicembre tra ArcelorMIttal e Invitalia e l’attesa dell’ok dell’Antitrust europeo arrivato a fine gennaio, il 13 febbraio è arrivata l’ennesima doccia fredda dal Tar di Lecce che ha decretato lo spegnimento entro 60 giorni di tutta l’area a caldo. Abbiamo chiesto ai Ministri di prendere una decisione chiara, netta e definitiva su una vicenda che dura ormai da troppi anni“. Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm.
“Abbiamo apprezzato la volontà di Giorgetti di considerare strategica la siderurgia in Italia, di cui l’ex Ilva è un pezzo fondamentale, e che può avere una prospettiva anche grazie ai fondi del Recovery Plan. Il Ministro – continua Palombella – si è impegnato a ricomporre nel più breve tempo possibile il quadro degli attori coinvolti in questa vicenda per garantire i pagamenti arretrati alle ditte dell’indotto e si è impegnato a convocare Invitalia, per perfezionare l’accordo con AMI”. “A partire dai prossimi giorni – aggiunge – chiederà ad AMI di incontrare le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici per ricercare un accordo sindacale sul nuovo piano industriale, su cui noi da una parte abbiamo apprezzato la spinta verso una transizione ecologica e dall’altra abbiamo espresso contrarietà rispetto agli esuberi previsti e i tempi troppo lunghi per la realizzazione dello stesso piano, che comporterebbero anni insostenibili di cassa integrazione per i lavoratori“. “Orlando – ha spiegato il leader dei metalmeccanici della Uil – si è impegnato a garantire l’integrazione salariale della cigs ai 1.700 lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria con un emendamento al Decreto economico”. “Noi – conclude – verificheremo e vigileremo affinché tutti gli impegni oggi presi dai Ministri vengano rispettati. Qualsiasi sarà la soluzione presa dal nuovo Governo, le nostre priorità restano il diritto alla salute per cittadini e lavoratori e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro”.
“Si è svolto oggi a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l’atteso incontro riguardante la vicenda degli stabilimenti ArcelorMittal. Al tavolo erano presenti i neo-ministri Giorgetti per lo Sviluppo Economico e Orlando per il Lavoro. Il tavolo odierno aveva come contesto il lascito del governo Conte, con il Piano di rilancio dello stabilimento (che USB ha sempre ritenuto vago ed insufficiente) e la recente sentenza del Tar di Lecce, che come è noto ha imposto la chiusura degli impianti nel giro di un paio di mesi. I due ministri hanno dato disponibilità a riaprire il confronto e nella sostanza questo è stato un incontro in cui le istituzioni si sono dedicate all’ascolto delle richieste da parte delle sigle sindacali presenti, dopo aver dato comunque indicazione di un impegno per quanto riguarda l’integrazione al reddito sulla Cig dei lavoratori di Ilva in AS”. Così in una nota Sasha Colautti USB Lavoro Privato Nazionale e Francesco Rizzo USB provinciale Taranto.
“USB nel suo intervento ha ribadito che a oggi, malgrado otto mesi di incontri, del nuovo piano industriale non vi è nessuna traccia concreta, ma solo generiche affermazioni o semplici dichiarazioni di intenti. Una discussione vera e seria si può fare solo documenti alla mano. Inoltre abbiamo ribadito che la recente sentenza del TAR è figlia di una politica nazionale sbagliata, che negli anni ha prodotto risultati nefasti su ambiente, sicurezza e occupazione. Abbiamo poi rappresentato con forza la questione appalti, per i continui mancati o ritardati pagamenti, che mettono a disagio migliaia di famiglie. Altresì è centrale la partecipazione degli enti locali alla discussione, perché questa non è la classica trattativa sindacale, dal momento che i suoi effetti determineranno nei prossimi anni il futuro della comunità jonica. L’obiettivo da raggiungere è il rilancio della comunità, avviando il percorso per un accordo di programma per Taranto. Per USB le risposte vanno date alla città di Taranto e ai lavoratori e non alla multinazionale” concludono Sasha Colautti USB Lavoro Privato Nazionale e Francesco Rizzo USB provinciale Taranto.
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