Paure, conflitti e disgregazione scolastica. La responsabilità è del presidente Michele Emiliano.
A
seguito delle dichiarazioni del presidente della Regione Puglia dello
scorso 29/01, è facile per Michele Emiliano dire "è inconcepibile
l'obbligo di frequenza in pandemia", se per 10 mesi non si è fatto nulla
per potenziare il sistema dei trasporti pubblici e per mettere in
sicurezza le scuole (aumento degli spazi o sdoppiamento delle classi,
assunzione di docenti, screening e tracciamento).
È
facile continuare a mettere in contrapposizione il diritto alla salute
con il diritto all'istruzione, scaricando sulla scuola il fallimento
della gestione sanitaria della pandemia.
È
facile ricevere consenso sulla scuola on demand, a scelta (come se
fosse un prodotto di consumo rispetto ad un altro) quando da 4 mesi si è
messa in moto una macchina della paura, identificando nella scuola la
responsabile per eccellenza dell'aumento della curva dei contagi,
celando invece le negligenze sulla gestione sanitaria: pochi tamponi,
assenza di screening, smantellamento della medicina territoriale,
chiusura di ospedali e poliambulatori, carico di lavoro insostenibile
per il personale sanitario.
Oggi
1 febbraio, giorno di riapertura parziale per gli studenti delle scuole
superiori, non è stato ancora reso pubblico il piano sui trasporti da
parte della Regione insieme a tanti altri dati sul Covid in Puglia
(nelle fabbriche, sui posti di lavoro ad alto rischio contagio).
L'obiettivo di un'amministrazione regionale seria deve essere quello di
garantire continuità alla scuola in presenza, permettere di ritornare
con serenità a scuola. Avvalersi solo dell'andamento della curva dei
contagi dimostra l'inconsistenza finora degli interventi regionali per
un rientro sereno e rispettoso di tutte le esigenze del mondo della
scuola. Ordinanze settimanali, continue dichiarazioni ambigue
finalizzate alla contrapposizione tra diritto alla salute e diritto
all'istruzione, ormai sono diventate prassi e consuetudine del
presidente della Regione Puglia. Tutto questo dimostra la sua volontà di
creare panico e tensioni. Chi risarcirà le ansie, le difficoltà
relazioni, i continui conflitti in corso nel mondo della scuola causate
da una gestione irresponsabile sia della tutela della salute pubblica
che della garanzia del diritto all'istruzione pubblica?
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