giovedì 18 febbraio 2021

Processo ambiente svenduto - "Nocivo è il capitale non la fabbrica" - comunisti e riformisti alla prova dell'Ilva

Questa è la posizione presa quando è partita l'ultima fase che ha portato al processo "Ambiente svenduto" nell'ottobre 2012 

All'Ilva ci sono due nemici

Il primo è padron Riva che per i profitti - come ogni capitalista - sfrutta gli operai per trarne il massimo vantaggio e per ridurre i suoi costi lesina in sicurezza sui posti di lavoro e tutela ambientale;
il secondo è lo Stato dei padroni che in tutti questi anni lo ha lasciato fare... Lo Stato comprende Governo, Parlamento, Regione, Provincia, Comune, Magistratura, apparati di controllo, ecc -,
le organizzazioni sindacali confederali collaborazioniste con Riva e Stato che non hanno quindi tutelato, oltre che salari, posti di lavoro, condizioni di lavoro, e in maniera particolare sicurezza sul lavoro e tutela dell'ambiente circostante;
le forze ambientaliste moderate o radicali che in nome dei cittadini vedono le questioni di sicurezza e ambiente separate dalla società capitalista e in nome del riformismo vorrebbero un capitalismo dal volto umano, un capitalismo che non uccida e inquini e che considerano chi più o chi meno gli operai che in questa fabbrica ci lavorano come complici del padrone o come fantasmi di cui non importa curarsi o,  vedi i 'Libere e benpensanti', vittime da assistere.

Per questo Riva sostiene: posso bonificare la fabbrica ma con tempi e modi che mi garantiscano il profitto".
Lo Stato, prima lassista ora rigorista, ma sempre al servizio del sistema e dei padroni nel suo complesso, dice o bonifica subito o chiudere. E gli ambientalisti, moderati o radicali che siano, aderiscono a questa ultima posizione.

I comunisti e gli operai dotati di coscienza di classe, che non sono certo quelli che si definiscono 'cittadini', dicono invece che senza rovesciare il sistema dei padroni, lo Stato dei padroni con la rivoluzione non si può avere nè fabbrica bonificata, nè città risanata. E intanto organizzano la lotta degli opera in fabbrica per difendere salario, lavoro, condizioni di lavoro salute e sicurezza in fabbrica e sul territorio cercando di strappare il massimo possibile e cercando di unire operai e masse popolari per ottenerlo, utilizzando tutte le forme di lotta possibili, dagli scioperi ai blocchi, dalle vertenze ai ricorsi legali, ma sempre al servizio e in funzione di costruire rapporti di forza, accumulazione di forza, strumenti di organizzazione necessari al rovesciamento del potere dei padroni, i suoi governi, il suo Stato - magistratura compresa.

Per fare questo bisogna sconfiggere nelle file della classe operaie e del popolo le forze che sostengono i padroni, i sindacati collaborazionisti, e le idee e le illusioni riformiste, travestite qui da ambientalisti e cittadini, che anche quando sono presenti nella classe operaia sono sempre antioperai come classe, per salvare il sistema del capitale.

Per questo i comunisti e gli operai dotati di coscienza di classe si basano e lottano per il sindacalismo di classe, per il fronte proletario e popolare contro padroni e Stato dei padroni e sono altra cosa di sindacalisti di base quali USB, Cobas confederazione, ecc e di comitati e organismi ambientalisti ecc.

Se si comprende questo, allora si può comprendere cosa realmente avviene e cosa deve e può avvenire.

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