Al processo 'ambiente svenduto' intervengono le parti civili e tra esse lo Slai cobas per il sindacato di classe, che non ha certo aspettato l'inchiesta Todisco e lo sviluppo dell'ambientalismo cittadino per portare Riva e soci sul banco degli imputati - vedi processo Nuova siet conclusosi con una condanna a 4 anni e 8 mesi di Claudio ed Emilio Riva, la più alta che ci sia stata nei tribunali di Taranto fino ad oggi; vedi il sostegno al processo alla Palazzina Laf mentre tutti stavano dall'altra parte e non ci fu alcuna mobilitazioni di ambientalisti; vedi la sfida a 'Riva assassino' l'unico processo a cui Emilio Riva si è presentato personalmente contro Margherita Calderazzi e ha perso; vedi la formazione dell'"Associazione familiari 12 giugno" fondata dallo Slaicobas insieme all'instancabile Cosimo Semeraro e pochi altri familiari; la formazione della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro che ha prodotto sulla questione Ilva, con manifestazioni nazionali a Taranto, ma anche convegni in tante città italiane e una manifestazione nazionale anche a Torino, insieme ad assemblee e incontri dentro il parlamento, proposte di legge, ecc su processi, sicurezza sui posti di lavoro amianto, ecc.
Anche in questo processo lo Slai cobas sc ha organizzato operai Ilva e appalto, lavoratori ed operatori del cimitero, familiari, abitanti di Tamburi e Paolo VI, perchè essi fossero protagonisti e beneficiari diretti di eventuali risarcimenti, e ha organizzato un collegio di difesa formato dagli avvocati di Torino protagonisti dei processi Eternit, Thyssenkrupp, amianto e d altre vicende di devastazione ambientale e territorial, e con avvocati di Taranto, avv, Lamanna, Silvestre, Soggia - a cui si è unita Medicina Democratica a livello nazional.
Noi partecipiamo perchè ci sia una condanna dei colpevoli, risarcimenti e che serva alla lotta fuori dai tribunali di operai e cittadini per difendere lavoro e salute e cambiare realmente la situazione in fabbrica e fuori.
Su questo terreno lo Slai cobas si rivolge questa settimana a operai, ambientalisti non antioperai, cittadini ad adottare e lottare sulla piattaforma operaia che hanno già sottoscritto 400 operai e lavoratori ArcelorMittal e appalto e che facciano sentire la loro voce in assemblee generali in fabbrica e in città rispetto al piano governo/AM che non tutela lavoratori - ci sono esuberi e casaintegrazione permanente - e sicurezza e salute lasciati nelle mani sciagurate dei nuovi padroni indiani.
Nessun commento:
Posta un commento