Scandalosi comunicati dei sindacati a fronte del grave provvedimento preso dall'azienda. Un inutile appello all'amministratore delegato (figurati...) e a Giorgetti.
Fiom e Usb non trovano neanche l'orgoglio per dichiarare non diciamo uno sciopero generale ma almeno un'ora di sciopero.
Ormai all'ArcelorMittal gli scioperi si revocano e non si fanno e ciò ormai è da parecchio tempo che avviene, basti pensare alla revoca che ci fu in occasione della morte del lavoratore Massaro caduto dalla gru al porto.
La verità è che ormai abbiamo un sindacato al servizio del padrone, anzi portavoce del padrone. E l'Usb è da tempo all'insegna di “furia francese e ritirata spagnolo”.
E' ben chiaro che in fabbrica con l'accordo del 18 settembre sono stati messi fuori quella parte dei lavoratori più combattiva.
Tornando sul sindacato, esso ha una funzione di sedare i lavoratori; e i lavoratori oggi appaiono “sedati”. E questo, chiaramente permette ad ArcelorMittal di fare il bello e il cattivo tempo. Figuriamoci poi se un governo come questo di Draghi e Giorgetti che sono stati sempre al servizio del padrone, potranno mai fare qualcosa per i lavoratori.
Il sindacato sta così perchè è coperto dall'azienda e non vuole perdere questa copertura. D'altra parte per il fatto che i lavoratori continuano a tesserarsi - la Uilm è il sindacato maggioritario, dovrebbe avere tuttora 2mila iscritti – questo da loro l'impressione che mantengono il consenso dei lavoratori e che quindi debbano procedere lungo questa strada.
Allo stato delle cose questa situazione si può sbloccare solo se i lavoratori reagiscono, ma come un serpente che si mangia la cosa attualmente questo non avviene.
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