domenica 7 aprile 2013

La repressione non fermerà la lotta di precari e disoccupati

Lunedi 8 aprile  si tiene l'ennesimo processo contro i disoccupati organizzati di Taranto.
Decine e decine di compagni, con i dirigenti e attivisti dello SlaiCobas per il sindacato di classe, li subiscono ormai al ritmo di uno al mese, per le forme di lotta sviluppate per il lavoro e il salario garantito a Taranto Blocchi stradali , fermo di un treno per andare in regione a Bari  (questo il reato contestato nel processo dell'8 aprile), occupazione dei comune, presidi e iniziative presso tutte le istituzioni, scontro con i vigili e forze dell'ordine ecc
Un repressione scatenata per impedire che a Taranto la lotta per il lavoro vincesse contro il blocco unito di sindaco, prefettto, Stato, partiti parlamentari, consigli d'amministrazione delle municipalizzate.
Ma, cionostante un bel gruppo di disoccupati oggi lavora, altri hanno fatto corsi di formazione retribuiti, altri ancora sono ancora in lotta per un piano di raccolta differenziata porta a porta per tutta la città, che dia lavoro stabile e sicuro a 200 disoccupati.
Il piano di bonifica ambientale deve dare lavoro a centinaia di disoccupati dei quartieri tamburi e PaoloVI.
Servono corsi di formazione retribuiti per centinaia di disoccupati
Servono forme di salario garantito, da strappare a Comune, Provincia Regione.

I disoccupati organizzati sono uniti nella lotta con gli operai Ilva che lottano per lavoro e salute, sono uniti con i precari degli appalti comunali e provinciali che rischiano di perderlo, con le lavoratrici degli asili e delle scuole statali.

La lotta e' una sola
La repressione non ci fermerà

coordinamento precari-disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe taranto
info slaicobasta@gmail.com tel. 347-5301704

Nessun commento:

Posta un commento