domenica 28 aprile 2013

Oggi giornata mondiale delle vittime dell'Amianto

Taranto è pienamente interna a questa tragedia dei lavoratori esposti e morti per amianto. Ma ricordiamo anche che Taranto anni fa, grazie all'azione dello Slai cobas Ilva, portò avanti una lunga lotta, che riuscì a far venire alla luce questa realtà volutamente nascosta e ad ottenere un parziale risultato con i benefici pensionistici agli operai Ilva e ditte appalto, in particolare Nuova Siet. 
 
Riportiamo un intervento.
 
Casale Monferrato"Dopo tanti anni la lotta è ancora così profonda"

Per la Giornata mondiale delle vittime dell'amianto parla la presidente Afeva, Romana Blasotti Pavesi. Suo marito Mario se n'è andato nel 1983, sua figlia Maria Rosa nel 2004. Entrambi erano persone piene di vita e a stroncarli è stato il mesotelioma pleurico, il "mal d'amianto".

Con il suo passato di dolore, ma anche di lotta senza sosta, e la sua  spontaneità che non l'ha mai portata a compromessi, Romana Blasotti Pavesi, 84 anni, è la persona che ha più diritto di tutti a parlare in occasione della
Giornata mondiale delle vittime dell'amianto che si celebra oggi.
"E' demoralizzante che dopo tanti anni la lotta sia ancora così profonda" esordisce e il pensiero va al processo di secondo grado per i morti dell'Eternit che si sta celebrando davanti alla Corte d'Appello di Torino.
"Dopo la sentenza del Tribunale di Torino ho ripensato a tante cose, agli anni volati via, e sono trent'anni, alla tragedia che si sta ancora oggi e che non è l'unica, anche se  ce ne  sono e ne verranno altre, come l'Ilva di Taranto. Mi ha fatto un certo senso sentire gli avvocati degli imputati, anche in appello dire che la situazione non era così grave, che tutto era legale. Ma intanto si continua a morire e muoiono anche i giovani".

Romana Blasotti Pavesi, però,  è fiduciosa nel futuro, "c'è speranza nei  personaggi che hanno portato avanti il processo con  capacità, intelligenza, 
ricerca.
Abbiamo dei buoni difensori e attenderemo le risposte". Poi una stoccata, sul vivo, ai due imputati: Non ho mai pensato ai soldi dei risarcimenti, ma una cosa l'ho maturata: queste persone devono essere punte sul vivo, nei loro beni, nelle somme che dovranno  pagare con i loro patrimoni".

La signora Romana, infine, non manca di rivolgere il suo pensiero ai giovani: "Tutto questo è stato ed è importante per i giovani che stanno finendo la scuola e si accingono ad entrare nel mondo del lavoro, perché abbiano la possibilità di pretendere il diritto alla vita.
Questa lotta ha creato un bello scompiglio. nella disgrazia siamo stati anche "fortunati" ma l'Italia dovrebbe sapere conoscere ancora di pù la nostra lotta".

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