Andando avanti nella scellerata
strada di unità sindacati confederali/industriali per salvare la
competitività - uguale profitti - delle imprese, che ha visto nelle
scorse settimane la firma di un "protocollo", ora la Cgil (tutta, ad
esclusione della Rete 28 Aprile) insieme a Cisl e Uil, lancia una
proposta sulla rappresentanza sindacale per un nuovo patto con
la Confindustria.
Si tratta di una proposta che vuole nettamente peggiorare le regole delle Rsu che già hanno pochissima funzione e potere e già sono blindate dalle segreterie sindacali - in questo, la situazione presente all'Ilva è esemplare!
"Il centro di questa proposta è che i sindacati che concorreranno alle elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie aziendali (RSU) dovranno accettare preventivamente di non poter dichiarare sciopero su accordi
firmati da almeno il 51% dei rappresentanti aziendali, siano essi RSU o RSA; inoltre si dice che la consultazione dei lavoratori non è obbligatoria!".
Come avevamo già denunciato per il protocollo sulla competitività, tutta la linea e l'azione dei sindacati confederali ha un unico scopo, in una situazione di gravissimo peggioramento della condizione dei lavoratori sul fronte della difesa del posto di lavoro, del salario e dei diritti, non di difendere i lavoratori ma quello di difendere i padroni, e ora con questa proposta, impedire che la salvaguardia dei loro profitti venga messa in discussione dagli scioperi dei lavoratori. Squinzi, presidente degli industriali, l'ha detto: "a noi interessa una sola cosa: la certezza che gli accordi raggiunti a qualsiasi livello non saranno poi stravolti", e Cgil, Cisl e Uil la stanno attuando.
Si tratta di una proposta che vuole nettamente peggiorare le regole delle Rsu che già hanno pochissima funzione e potere e già sono blindate dalle segreterie sindacali - in questo, la situazione presente all'Ilva è esemplare!
"Il centro di questa proposta è che i sindacati che concorreranno alle elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie aziendali (RSU) dovranno accettare preventivamente di non poter dichiarare sciopero su accordi
firmati da almeno il 51% dei rappresentanti aziendali, siano essi RSU o RSA; inoltre si dice che la consultazione dei lavoratori non è obbligatoria!".
Come avevamo già denunciato per il protocollo sulla competitività, tutta la linea e l'azione dei sindacati confederali ha un unico scopo, in una situazione di gravissimo peggioramento della condizione dei lavoratori sul fronte della difesa del posto di lavoro, del salario e dei diritti, non di difendere i lavoratori ma quello di difendere i padroni, e ora con questa proposta, impedire che la salvaguardia dei loro profitti venga messa in discussione dagli scioperi dei lavoratori. Squinzi, presidente degli industriali, l'ha detto: "a noi interessa una sola cosa: la certezza che gli accordi raggiunti a qualsiasi livello non saranno poi stravolti", e Cgil, Cisl e Uil la stanno attuando.
Si
tratta nei fatti di una esplicita azione antisciopero e del tentativo
di tappare la bocca agli operai, di impedire che i lavoratori dicano NO
ad accordi svendita e possano scendere in lotta - siamo al 25 aprile e la Camusso, insieme a Bonanni e ad Angeletti, fa una proposta che ha un segno esplicitamente fascista! Si tratta di un divieto del diritto di sciopero! Non l'hanno ancora
fatto ufficialmente i padroni, non l'hanno ancora fatto i governi, ma
ora è la Cgil della Camusso che nei fatti con questa proposta stravolge
lo Statuto dei Lavoratori, la Costituzione!
Le Rsu cesserebbero di essere, anche formalmente, rappresentanze sindacali dei lavoratori ma diventerebbero a tutti gli effetti rappresentanze delle segreterie sindacali - che non si accontentano più di avere come accade ora (comunque, anche se non prendono neanche un voto ale elezioni) un terzo dei posti dei delegati, cosa già profondamente antidemocratica, ma vogliono il controllo del 100%, per evitare che non siano tutti saldamente fedeli alle decisioni, agli accordi fatti dalle segreterie dei sindacati confederali.
Ma soprattutto con questa proposta, si vuole impedire che alle elezioni delle Rsu - nei prossimi mesi si dovranno fare in grandi realtà industriali, come l'Ilva - si presentino liste alternative, dei sindacati di base, slai cobas, decise liberamente dai lavoratori, e chiaramente in opposizione ai sindacati confederali. Si vuole soffocare la volontà degli operai di poter dire anche nelle elezioni delle Rsu: basta con il monopolio dei sindacati filopadronali, basta con delegati che, nella loro maggioranza, non difendono i lavoratori quotidianamente, o non ci sono (come all'Ilva) usando la loro carica per farsi i propri comodi.
Ai sindacati che vogliono presentare liste alle elezioni le Rsu si chiede una sottomissione, un'abiura preventiva della difesa degli interessi dei lavoratori, un'accettazione a priori e comunque degli accordi svendita.
Si tratta nei fatti di una "dittatura" sindacale a cui neanche i partiti sul fronte delle regole antidemocratiche del parlamento (che è parvenza di democrazia e reale comitato d'affari della borghesia) sono arrivati esplicitamente a tanto.
La Fiom di Maurizio Landini che il 18 maggio si prepara ad una manifestazione nazionale, riempendosi la bocca di denuncia "forte" delle gravi condizioni degli operai, da un lato dice una cosa, buona per giornali e tv, dall'altra opera anch'essa per mettere le catene agli scioperi e alla protesta degli operai, se non quella incanalata in inutili manifestazioni-passeggiate di sabato per non disturbare i manovratori (aziende e Istituzioni).
A fronte di questa linea sarà la stessa Fiom a rimandare ora le elezioni delle Rsu dove sono già da tempo scadute - come all'Ilva di Taranto - finchè non faranno le nuove regole.
Ma, vediamo anche un altro aspetto. Questa proposta della Cgil, è anche frutto della paura che hanno, sia sindacati che padroni.
E' un'azione, questa sì "preventiva", di cautelarsi di fronte all'inevitabile esplosione di rabbia, scioperi, lotte che l'attacco sempre più pesante alle condizioni di lavoro e di vita sta portando e porterà sempre più nelle fabbriche e su tutti i posti di lavoro.
Sanno bene i sindacati confederali, in primis la Cgil (gli altri non se ne importano molto di avere consenso tra i lavoratori), che i lavoratori che in tante realtà rompono con i sindacati confederali, e con la stessa fiom, ma che hanno bisogno dell'organizzazione sindacale di classe, si autorganizzano e possono autorganizzarsi sempre più; per questo li vogliono "blindare".
Nello stesso tempo, la Cgil di Camusso e la Fiom di Landini con questo vogliono rientrare in pieno nella grazie del padronato, da cui hanno rischiato di essere emarginati.
A questa azione fascista gli operai e i lavoratori devono rispondere. Per questo si fa anche sciopero!
Per la difesa e lo sviluppo di una vera democrazia sindacale di classe in mano ai lavoratori si deve unire un vasto fronte, di tutte le forze, le realtà di base e di classe, di tutti i delegati e lavoratori anche iscritti ai sindacati confederali che non ci stanno a questo moderno fascismo sindacale.
Ogni critica, ogni lamentela che continui a restare all'interno della Fiom, Cgil, a dire No ma a crogiolarsi nel suo caldo posticino - come la Rete 28 Aprile - ha seccato! Oggi è tempo di scelte radicali!
Così come, nelle elezioni delle Rsu non serve puntare alla presenza della propria lista alternativa per avere al massimo qualche delegato (come l'Usb all'Ilva), ma serve una grande azione unitaria e trasversale che riesca effettivamente a raccogliere tutta l'opposizione di classe sui posti di lavoro e a far fallire questa manovra antidemocratica e a rendere visibile il fatto che ci sono solo due realtà sindacali: da una parte i sindacati confederali, tutti insieme, dall'altra il sindacato di classe!
Riportiamo sulle elezioni delle RSU quello che abbiamo detto sull'Ilva nella riunione degli operai Slai cobas Ilva di sabato 20 aprile.
"...L'obiettivo dello Slai cobas è togliere il monopolio sindacale ai sindacati confederali corresponsabili dell'attuale grave situazione che mette a rischio lavoro, sicurezza e salute per tutti.
Le Rsu cesserebbero di essere, anche formalmente, rappresentanze sindacali dei lavoratori ma diventerebbero a tutti gli effetti rappresentanze delle segreterie sindacali - che non si accontentano più di avere come accade ora (comunque, anche se non prendono neanche un voto ale elezioni) un terzo dei posti dei delegati, cosa già profondamente antidemocratica, ma vogliono il controllo del 100%, per evitare che non siano tutti saldamente fedeli alle decisioni, agli accordi fatti dalle segreterie dei sindacati confederali.
Ma soprattutto con questa proposta, si vuole impedire che alle elezioni delle Rsu - nei prossimi mesi si dovranno fare in grandi realtà industriali, come l'Ilva - si presentino liste alternative, dei sindacati di base, slai cobas, decise liberamente dai lavoratori, e chiaramente in opposizione ai sindacati confederali. Si vuole soffocare la volontà degli operai di poter dire anche nelle elezioni delle Rsu: basta con il monopolio dei sindacati filopadronali, basta con delegati che, nella loro maggioranza, non difendono i lavoratori quotidianamente, o non ci sono (come all'Ilva) usando la loro carica per farsi i propri comodi.
Ai sindacati che vogliono presentare liste alle elezioni le Rsu si chiede una sottomissione, un'abiura preventiva della difesa degli interessi dei lavoratori, un'accettazione a priori e comunque degli accordi svendita.
Si tratta nei fatti di una "dittatura" sindacale a cui neanche i partiti sul fronte delle regole antidemocratiche del parlamento (che è parvenza di democrazia e reale comitato d'affari della borghesia) sono arrivati esplicitamente a tanto.
La Fiom di Maurizio Landini che il 18 maggio si prepara ad una manifestazione nazionale, riempendosi la bocca di denuncia "forte" delle gravi condizioni degli operai, da un lato dice una cosa, buona per giornali e tv, dall'altra opera anch'essa per mettere le catene agli scioperi e alla protesta degli operai, se non quella incanalata in inutili manifestazioni-passeggiate di sabato per non disturbare i manovratori (aziende e Istituzioni).
A fronte di questa linea sarà la stessa Fiom a rimandare ora le elezioni delle Rsu dove sono già da tempo scadute - come all'Ilva di Taranto - finchè non faranno le nuove regole.
Ma, vediamo anche un altro aspetto. Questa proposta della Cgil, è anche frutto della paura che hanno, sia sindacati che padroni.
E' un'azione, questa sì "preventiva", di cautelarsi di fronte all'inevitabile esplosione di rabbia, scioperi, lotte che l'attacco sempre più pesante alle condizioni di lavoro e di vita sta portando e porterà sempre più nelle fabbriche e su tutti i posti di lavoro.
Sanno bene i sindacati confederali, in primis la Cgil (gli altri non se ne importano molto di avere consenso tra i lavoratori), che i lavoratori che in tante realtà rompono con i sindacati confederali, e con la stessa fiom, ma che hanno bisogno dell'organizzazione sindacale di classe, si autorganizzano e possono autorganizzarsi sempre più; per questo li vogliono "blindare".
Nello stesso tempo, la Cgil di Camusso e la Fiom di Landini con questo vogliono rientrare in pieno nella grazie del padronato, da cui hanno rischiato di essere emarginati.
A questa azione fascista gli operai e i lavoratori devono rispondere. Per questo si fa anche sciopero!
Per la difesa e lo sviluppo di una vera democrazia sindacale di classe in mano ai lavoratori si deve unire un vasto fronte, di tutte le forze, le realtà di base e di classe, di tutti i delegati e lavoratori anche iscritti ai sindacati confederali che non ci stanno a questo moderno fascismo sindacale.
Ogni critica, ogni lamentela che continui a restare all'interno della Fiom, Cgil, a dire No ma a crogiolarsi nel suo caldo posticino - come la Rete 28 Aprile - ha seccato! Oggi è tempo di scelte radicali!
Così come, nelle elezioni delle Rsu non serve puntare alla presenza della propria lista alternativa per avere al massimo qualche delegato (come l'Usb all'Ilva), ma serve una grande azione unitaria e trasversale che riesca effettivamente a raccogliere tutta l'opposizione di classe sui posti di lavoro e a far fallire questa manovra antidemocratica e a rendere visibile il fatto che ci sono solo due realtà sindacali: da una parte i sindacati confederali, tutti insieme, dall'altra il sindacato di classe!
Riportiamo sulle elezioni delle RSU quello che abbiamo detto sull'Ilva nella riunione degli operai Slai cobas Ilva di sabato 20 aprile.
"...L'obiettivo dello Slai cobas è togliere il monopolio sindacale ai sindacati confederali corresponsabili dell'attuale grave situazione che mette a rischio lavoro, sicurezza e salute per tutti.
Per togliere questo
monopolio è necessario che tutti gli operai che dissentono dai
sindacati confederali si uniscano per ottenere una nuova
rappresentanza alternativa.
Lo Slai cobas è per una
lista alternativa unitaria in fabbrica che possa far pesare anche
nelle elezioni le proteste e le lotte che vi sono state in questi
mesi ed ottenere un numero importante di delegati in grado di pesare
e cambiare le cose, e non semplicemente la presenza di un'altra sigla
sindacale...".
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