venerdì 16 maggio 2014

Perchè NON VOTARE alle prossime elezioni europee

ELEZIONI EUROPEE: BOICOTTIAMOLE!
UNITA' PROLETARIA E ANTIMPERIALISTA

Le elezioni europee giungono in una fase in cui i governi e gli Stati imperialisti europei scaricano la crisi sui proletari e sulle masse popolari per affrontare la battaglia e la contesa nel mondo con le altre potenze imperialiste. In questa situazione i paesi imperialisti da un lato si sono dotati di strumenti rappresentati dal concetto di Troika, per decidere politiche comuni, ma dall'altro queste politiche si risolvono scaricando la crisi dai paesi più forti ai paesi più deboli della UE.
I paesi più forti, Germania e Francia, puntano però non solo a scaricare e difendersi ma anche a cogliere le opportunità della crisi per espandere la propria presenza imperialista dentro i paesi europei e fuori dell'Europa per i mercati, il controllo delle fonti energetiche.
Questa politica espansionista accende nuove tensioni internazionali in diversi scacchieri del mondo e alimenta corsa agli armamenti, presenza militare, interventi imperialisti diretti, a volte in connubio con l'imperialismo americano, a volte in contesa con esso.
Nel tradurre queste politiche antioperaie e antiproletarie all'interno e all'esterno serve a borghesie, governi e Stati realizzare un fronte interno compatto, dei veri e propri regimi con equivalenti Stati di polizia per imporre con la forza piani e decisioni che fronteggiano, come è naturale che sia, lotte, proteste e, in alcuni paesi e in alcune occasioni, rivolte proletarie, giovanili e popolari.
In ciascun paese si alimenta un moderno fascismo adatto alla storia e alle condizioni di ciascuno dei paesi. Non centra che il governo sia di centrodestra o di centrosinistra, socialdemocratico o liberal popolare, la forma Stato che realizzano assume sempre più i caratteri di una moderna dittatura. In questa tendenza generale si rafforzano le tendenze apertamente neofasciste e naziste che cavalcano i sentimenti e il disagio popolare antieuropeo e anti euro, per costruire una propria forza elettorale, politico e “militare”. A questo va aggiunto che la politica imperialista europea dentro l'azione globale dell'imperialismo produce miseria, sfruttamento, fame e guerre nelle masse dei paesi oppressi, che alimentano le ondate di immigrati che arrivano in Europa. I governi e gli Stati imperialisti da un lato accolgono ampi settori di queste masse per trasformarle in moderni schiavi, dall'altro approvano leggi razziste e antimmigrati che ne provocano miseria e morte nei mari.
Le forze apertamente fasciste e naziste scatenano razzismo e violenza che intercettano gli umori più beceri anche in settori popolari.

Le elezioni europee in questo contesto sono la pura esplosione del peggio di Stati, governi e forze parlamentari e forze apertamente reazionarie. Il parlamento europeo non conta nulla, è un covo di politicanti corrotti e arricchiti, per dare un simulacro di democrazia alla dittatura delle borghesie.
Chi a sinistra partecipa al voto, lo fa per entrare nel Tavolo truccato di una democrazia che traveste la dittatura, e nonostante quello che afferma contribuisce solo alla politica imperialista e alla rappresentazione di essa.
I comunisti, i rivoluzionari, gli antimperialisti, gli organismi proletari e di massa in lotta, il movimento studentesco, gli antifascisti e gli antirazzisti in Europa possono essere uniti solo dal boicottaggio attivo delle elezioni, che non è né anarchismo né astensionismo di principio, ma costruzione coerente del fronte che nelle lotte presenti lavora per il futuro, la lotta per il potere proletario in ogni paese imperialista europeo, per il socialismo.

Non contribuiscono né a questa lotta né a questa prospettiva quelle forze che si dicono comuniste, che concentrano la campagna nel “NO euro” e “fuori dall'Europa”, civettando, che lo vogliono o no, col populismo reazionario dell'estrema destra. Non è “l'euro” che riduce in miseria le masse proletarie europee ma il capitalismo che utilizza gli strumenti monetari necessari ai suoi profitti; non è un supergoverno chiamato Troika il nemico principale ma la borghesia imperialista del proprio paese che è parte integrante dell'unità e della contesa dell'Europa imperialista.


dal giornale Proletari comunisti di maggio 2014
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