SLAI Cobas: Nella stessa officina 13 casi di cancro
BARI
– Nell’officina dell’Ilva dove lavorava Nicola Darcante, l’operaio
morto la notte scorsa a causa di un tumore, non sono più sei ma “almeno
13 gli ammalati” per la stessa patologia. Lo sottolinea lo Slai Cobas
che ricorda le iniziative di solidarietà del lavoratore deceduto. “Per
questo operaio, come per Stefano Delliponti (collega morto per un tumore
al collo alcune settimane fa), i colleghi - aggiunge il sindacato di
base – avevano firmato per dare una parte del loro salario a Nicola per
curarsi. Ma come è successo per Stefano, anche per Nicola purtroppo la
solidarietà operaia non è servita a farli continuare a vivere”. Ora
“altri 13 operai, quelli con patologia accertata, rischiano di morire.
Purtroppo – osserva lo Slai Cobas – per quanto siano lodevoli queste
iniziative, non è certo una grande raccolta di firme e non sono i soldi
ad avere il potere di contrastare questo rischio”.
L'unica arma rimasta, secondo lo Slai Cobas, “è l'opposizione costante agli impianti e ai reparti nocivi, la denuncia di ogni minimo rischio. Dobbiamo pretendere dagli enti preposti che i controllori controllino. Che dire, poi, di fronte a quest’altra vita strappata ai familiari del cinismo arrogante di Bondi e dei suoi legali che hanno chiesto al Tar di non considerare Taranto zona da bonificare?”. Il sindacato di base fa “appello a una immediata mobilitazione della fabbrica e della città per imporre la tutela della vita, della salute e del lavoro”.
L'unica arma rimasta, secondo lo Slai Cobas, “è l'opposizione costante agli impianti e ai reparti nocivi, la denuncia di ogni minimo rischio. Dobbiamo pretendere dagli enti preposti che i controllori controllino. Che dire, poi, di fronte a quest’altra vita strappata ai familiari del cinismo arrogante di Bondi e dei suoi legali che hanno chiesto al Tar di non considerare Taranto zona da bonificare?”. Il sindacato di base fa “appello a una immediata mobilitazione della fabbrica e della città per imporre la tutela della vita, della salute e del lavoro”.
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