Il piano di ambientalizzazione
presentato da Ronchi e reso legge attraverso la pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale merita un attento esame. Possiamo dire sin da
adesso che noi condividiamo le osservazioni critiche svolte dagli
ambientalisti che riguardano essenzialmente i tempi
dell'ambientalizzazione che viene post posta ben oltre le promesse
contenute nella stessa Aia e che comunque è piena di elementi che permettono
ulteriori dilazioni.
Ma a questo bisogna aggiungere che
anche le misure che possono essere considerate positive ed utili,
hanno scarsa possibilità di essere effettivamente attuate a fronte
di padroni, governo e Stato che si muovono su tutti i campi in altra
direzione.
I padroni, famiglia Riva in testa, non
vogliono mettere soldi su questo, pretendono come al solito che sia
lo Stato a coprire i costi mentre ad essi tocca solo conservare
patrimoni e profitti. Con la logica della riduzione dei costi non si
ambientalizza e perfino le attività da ambientalizzare appaltate
rischiano di cadere nell'eterna logica del massimo ribasso, con i
conseguenti problemi di salute e sicurezza perfino nelle aziende e
attività che dovrebbero essere di bonifica.
In secondo luogo, le politiche dello
Stato e dei governi vanno nella logica delle privatizzazioni, del
sostegno alle imprese perchè siano ancora più competitive nel
mercato mondiale sotto i diktat dell'Europa dei padroni, per cui i
soldi dello Stato vengono dati alle imprese e non alla salvaguardia
della salute nelle fabbriche e nel territorio.
Quindi, per concludere, questo piano
ambientale è nettamente insufficiente, questo piano ambientale è
illusorio. Operai e ambientalisti che non siano contro gli operai
devono affrontarlo dal loro punto di vista, definendo piattaforme e
controllo dal basso, con richieste che lo integrino e che si pongano
l'obiettivo di realizzarlo realmente.
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