giovedì 22 maggio 2014

Il piano di ambientalizzazione di Ronchi

Il piano di ambientalizzazione presentato da Ronchi e reso legge attraverso la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale merita un attento esame. Possiamo dire sin da adesso che noi condividiamo le osservazioni critiche svolte dagli ambientalisti che riguardano essenzialmente i tempi dell'ambientalizzazione che viene post posta ben oltre le promesse contenute nella stessa Aia e che comunque è piena di elementi che permettono ulteriori dilazioni.
Ma a questo bisogna aggiungere che anche le misure che possono essere considerate positive ed utili, hanno scarsa possibilità di essere effettivamente attuate a fronte di padroni, governo e Stato che si muovono su tutti i campi in altra direzione.
I padroni, famiglia Riva in testa, non vogliono mettere soldi su questo, pretendono come al solito che sia lo Stato a coprire i costi mentre ad essi tocca solo conservare patrimoni e profitti. Con la logica della riduzione dei costi non si ambientalizza e perfino le attività da ambientalizzare appaltate rischiano di cadere nell'eterna logica del massimo ribasso, con i conseguenti problemi di salute e sicurezza perfino nelle aziende e attività che dovrebbero essere di bonifica.
In secondo luogo, le politiche dello Stato e dei governi vanno nella logica delle privatizzazioni, del sostegno alle imprese perchè siano ancora più competitive nel mercato mondiale sotto i diktat dell'Europa dei padroni, per cui i soldi dello Stato vengono dati alle imprese e non alla salvaguardia della salute nelle fabbriche e nel territorio.

Quindi, per concludere, questo piano ambientale è nettamente insufficiente, questo piano ambientale è illusorio. Operai e ambientalisti che non siano contro gli operai devono affrontarlo dal loro punto di vista, definendo piattaforme e controllo dal basso, con richieste che lo integrino e che si pongano l'obiettivo di realizzarlo realmente.  

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