venerdì 16 maggio 2014

Taranto non sia considerata zona SIN (siti da bonificare nazionali), in quanto non è dimostrato l’inquinamento di tali zone né esistono degli indicatori che dimostrino e determinino l’entità di un eventuale inquinamento... BONDI il mostro partorito da RIVA, PADRONI-GOVERNI-SINDACATI confederali se ne deve andare subito



  operai dotati di coscienza di classe , o di coscienza soltanto e cittadini non possono più accettare di essere così insultati e offesi - c'è una sola soluzione ed è la rivolta operaia e popolare e la necessaria giustizia sommaria verso i responsabili di morti e devastazione


Il 5 maggio 2014, al TAR di Lecce è stata depositata la “Memoria conclusionale nell’interesse di Ilva SpA per l’udienza pubblica del 5 giugno 2014 di cui allego copia delle pagine 1, 33 e 34. Essa riguarda il ricorso r.g. n. 45/2009 di Ilva SpA contro alcuni provvedimenti sulle bonifiche del territorio di Taranto emanati alla fine del 2008 dalla Direzione Generale Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; è diretta contro il Ministero dell’ambiente nonché nei confronti di Comune di Taranto, Comune di Statte, Provincia di Taranto, Regione e Commissario straordinario Puglia, ARPA Puglia, APAT (ora ISPRA), ASL/TA e nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di altri 5 Ministeri.
La “memoria” è un’incredibile mescolanza di citazioni improprie, di accuse infondate e di travisamento di norme e direttive. In estrema sintesi, essa vorrebbe dimostrare che il mancato adeguamento degli impianti dello stabilimento di Taranto alle norme AIA non è di responsabilità dei Riva proprietari di Ilva SpA ma di Ministero dell’ambiente, Regione Puglia, ARPA Puglia, Comuni di Taranto e Statte e altro.
Sono 34 pagine allucinanti che mistificano questioni relative all’AIA di Ilva Taranto spaziando dal 2005 ai nostri giorni. Riporto uno stralcio di pag. 21/22 della “memoria” come esempio di travisamento: “Essi (NdR: gli interventi di adeguamento ambientale) sono infatti preordinati o ad imporre oneri o prescrizioni sempre più onerose ed eccessive, in sostanza ad alimentare ingiustificatamente il business ambientale a spese dell’operatore economico di turno (si suggerisce infatti all’Arpa di rifare i campionamenti delle analisi integrative, campionamenti che Arpa Puglia si fa lautamente pagare quasi 1.500,00 euro ciascuno,-  ns.  doc 10), ovvero, addirittura impedire la prosecuzione dell’attività industriale in loco”.
Gli Enti pubblici citati provvederanno a replicare e demolire la “memoria”. Per parte mia, mentre mi riservo di pubblicare a breve dettagliate osservazioni tecniche, manifesto immediatamente l’irrefrenabile indignazione suscitata dalla conclusione della “memoria”: “La Società Ilva SpA in persona del Commissario Straordinario dott. Enrico Bondi, rappresentata in giudizio dagli avv.ti Francesco Perli e Roberto Marra, insiste per l’accoglimento del presente ricorso. Con osservanza. Milano – Lecce 03.05.2014. Avv. Roberto Marra Avv. Francesco Perli”.
Il dr. Enrico Bondi, Commissario straordinario di Ilva SpA, nominato dal Governo su mandato del Parlamento per gestire la terribile situazione dello stabilimento di Taranto, ha autorizzato uno stupefacente documento che investe l’AIA originaria di Ilva Taranto e successive integrazioni connesse con leggi dello Stato, elaborato dall’avv. Francesco Perli, una delle 53 persone destinatarie della richiesta di rinvio a giudizio nel processo “Ambiente svenduto” per gravi reati commessi proprio durante il procedimento per il rilascio dell’AIA originaria. In quel procedimento Perli è stato presente in qualità di legale di Ilva SpA, proprietà e gestione dei Riva, anche essi destinatari di analoga richiesta di rinvio a giudizio.
E’ imperdonabile che Bondi non si sia reso conto né della incompatibilità a sottoscrivere il mandato all’avv. Perli che ha rappresentato la vecchia gestione Ilva, né della conclamata inadeguatezza ed inopportunità di un ricorso che contesta il Ministero ed è contro il Governo che l’ha nominato. In ultimo, ricordiamo che Bondi ha anche ricevuto il compito e le funzioni dell’indipendente Garante dell’AIA di Ilva nei confronti dell’opinione pubblica, improvvidamente soppresso. E’ così che Bondi intende garantire i tarantini? Possibile che abbia avallato quella “memoria” senza leggerla, né farla leggere al sub - commissario prof. Edo Ronchi che non è un ambientalista ingenuo? Bondi ormai deve andare via da Taranto. Da tarantino, chiedo a Matteo Renzi Presidente del Consiglio dei Ministri di destituirlo immediatamente da Commissario Straordinario di Ilva SpA.
Ing. Biagio De Marzo, già componente del Comitato per Taranto, già presidente di ALTAMAREA 





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