giovedì 15 maggio 2014

NO alla tassa sulla casa. In una città in cui il problema è che mancano le case, vengono fatti gli sfratti, è una provocazione

(inviata dal Consigliere comunale Capriulo)
TASI. Nuova Tassa sui fabbricati a Taranto. Una proposta da rivedere. Per una tassazione Giusta ed Equa, a tutela dei meno abbienti.
Considerazioni e proposte di Dante Capriulo- Consigliere Comunale di Taranto La TASI è una nuova tassa comunale introdotta dal Parlamento a dicembre scorso (legge 147 del 27/12/2013) e serve alle casse locali per pagare i così detti servizi indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione strade, verde, etc.); fa parte del “tris” racchiuso nella nuova imposta unica comunale denominata I.U.C. (comprendente TASI, IMU e TARI).
Questa nuova tassa rischia di esordire male a Taranto. Nonostante le molte cose da chiarire ed approfondire si sta tentando una accelerazione, considerato che già a metà del mese prossimo potrebbero essere chiamati alla cassa le decine di migliaia di contribuenti della città di Taranto, interessati da questa nuova tassa. Tra l’altro in modalità “fai da te”: in quanto ognuno dovrà calcolarsi il dovuto, compilare il bollettino ed
andare allo sportello.
La proposta per il prossimo consiglio comunale (fissato in fretta il prossimo martedì 20 maggio), consegnata ai consiglieri solo ieri, e che comprende regolamento del tributo e tariffe per il 2014, è opinabile nel metodo e nel merito.
Innanzitutto la tassa è caricata unicamente sulla prima casa ed al livello massimo consentito dalla legge, 2,5 x mille della rendita dell’immobile ai fini IMU, senza nessuna riduzione o detrazione.
Non è chiarito come sarà corrisposta la percentuale, fissata al 20%, dell’occupante-inquilino di un immobile adibito ad abitazione principale.
Per cui l’aliquota base fissata dalla legge dell’ 1 x mille - art.1 comma 676- a Taranto è portata al massimo sfruttando la deroga concessa dal comma 677 della legge istitutiva. Non si prevedono detrazioni per abitazioni principali o equiparate (pur possibili per legge), né riduzioni per unico occupante o uso limitato
dell’immobile. Non si tiene conto della “capacità contributiva delle famiglie”, come espressamente previsto dal comma 682 della legge citata.
Per dare un valore: con una rendita annua catastale medio bassa di 500 euro si pagherà di Tasi circa 210 euro annui. Per ogni 100 euro di rendita catastale sono da corrispondere 42 euro di TASI.
Ovviamente, in assenza di una politica tributaria nella città già si evidenziano alcune clamorose storture nella proposta come, ad esempio, quella che interessa il quartiere Tamburi: dove i proprietari di abitazione principale pagheranno il massimo previsto per legge (cioè il 2,5 x mille) per i servizi comunali, senza nessuna riduzione o detrazione, e contribuiranno anche per l’ILVA e le altre grandi industrie, che invece non pagheranno nulla per i servizi indivisibili.
Altro esempio di stortura della proposta è quella che interessa i molti immobili di periferia, che per rendita catastale pagheranno cifre esose ma che non hanno strade manutenute, pubblica illuminazione esistente o efficiente, verde adeguato e che non vedono un vigile urbano da molto tempo. Cioè zero servizi ma pagati in maniera salata.
Il metodo proposto ai consiglieri, che di fatto soffoca il dibattito e la discussione di merito, dovendo decidere tutto entro qualche giorno, è un ulteriore errore che non consente di trovare soluzioni più eque ed equilibrate.
Spero in un ravvedimento operoso del Sindaco su una proposta profondamente da rivedere, perchè le tasse vanno pagate ma in maniera equa e giusta.
Taranto, 14 maggio 2014.
Dante Capriulo – Consigliere comunale di Taranto

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