Ieri Angelo Bonelli ha scritto a Michele Riondino, in risposta al suo appello per non andare a votare a Taranto.
Bonelli dopo aver detto che il "Primo Maggio organizzato dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, è stata una giornata stupenda", aggiunge che lui non è saltato dalla sedia quando Riondino ha fatto "la proposta di non andare a votare, di non sprecare il voto per il meno peggio...".
Noi che diciamo di "Boicottare le elezioni", pensiamo invece che questo appello di Riondino sia stata la cosa più giusta e coerente con la denuncia lanciata "politici siate maledetti".
Tornando alla lettera, Bonelli quindi si lancia poi in un'autopropaganda (di segno, appunto, elettorale) dell'azioni/lettere da lui fatte per chiedere a Vendola risposte sulle omissioni della Regione nei confronti dell'Ilva; ed esalta la denuncia fatta da Vincenzo Fornaro - attuale candidato della lista dei Verdi per le europee - arrivando addirittura a dire che grazie a questa denuncia che oggi vi sono 52 richieste di rinvio a giudizio (?!).
Per giustificare la necessità di andare a votare, Bonelli, sempre nella lettera, deve parlare di un "sistema Italia" (in cui si colloca il sistema Taranto) come sistema "corruttivo e concussivo che in nome del denaro ha consentito alle industrie di fare enormi profitti sulla vita dei cittadini".
La logica conclusione di una denuncia di questo genere è che se, al posto dei corrotti e concussi, vanno invece gli onesti - come i rappresentanti dei Verdi - questo sistema va bene e non fa gli interessi del profitto dei padroni. Ma questo è falso! Lo Stato e i governi, tutti, (si chiamino Prodi, si chiamino Berlusconi, si chiamino Renzi...) in questo sistema capitalista, possono anche essere fatti (si fa per dire...) da uomini "onesti", ma inevitabilmente sono al servizio degli interessi della classe dominante, di chi, i padroni, ha il potere economico e detta le vere leggi.
Questo sistema non si cambia con il voto agli "uomini onesti" ma rovesciandolo, perchè il solo potere che non "consente alle industrie di fare enormi profitti" è il potere proletario.
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