Il Salento subisce da diversi anni la più grave catastrofe ambientale ed economica della sua storia recente, dalle cause e dinamiche ancora non ben definite: il disseccamento rapido degli ulivi-Codiro; inoltre esso è danneggiato da discutibili provvedimenti istituzionali della strategia di contrasto, imposti dall’alto,
I sottoscritti, impegnati nella difesa e nella promozione del territorio e dei suoi interessi economici e sociali:
-ritengono
che vadano riconsiderate con urgenza alcune misure del Piano governativo-commissariale, anche perché ritenute inefficaci a fermare il contagio (a meno di trasformare il Salento in un deserto chimicizzato), non imposte in altre simili situazioni di fitopatia: l’espianto coatto degli ulivi e quello incentivato , soprattutto di piante sane e asintomatiche; il divieto di reimpianto; l’uso coatto di prodotti chimici (vanno disincentivati, se non proibiti, gli erbicidi negli uliveti, concausa del disseccamento e nocivi per salute e ambiente); le sanzioni a danno dei contadini, cui invece va dato sostegno economico per i danni subiti e a favore delle buone pratiche e potature efficaci nel ridurre contagio e disseccamento;
-rivendicano
scelte propositive ed immediate, per superare le criticità finora manifestatesi nella gestione della fitopatia, con un ruolo più attivo dell istituzioni e soprattutto della Regione Puglia. Esso deve concretizzarsi in un confronto con il territorio salentino da parte del Presidente Emiliano e in una assemblea monotematica del Consiglio Regionale, finora disattesi; la realizzazione di un convegno di confronto operativo tra esperti internazionali di differenti orientamenti e specializzazioni e di una cabina di regia che coordini e sinergizzi le sperimentazioni in atto sui campi; l’impugnazione ad ogni livello di imposizioni insostenibili, già preannunciata nell’ultima lettera del governo Vendola all’UE; infine trasparenza e pluralità nella certificazione e nelle operazioni commissariali e in tutte quelle afferenti la gestione tecnica e amministrativa della fitopatia, oggetto di svariate e fondate critiche;
- auspicano
che il regime di quarantena sia superato, anche per la nuova dimensione epidemiologica della fitopatia batterica (ormai accertato il suo insediamento da diversi anni e la sua diffusione non solo nel Salento) e che si passi alla gestione non emergenziale; che la criticità del Codiro, con la concausa anche di fattori climatici, ambientali e della crisi dell’agricoltura, sia trasformata in occasione per invertire la rotta e costruire un nuovo modello di “agri-cultura”: esso deve promuovere l’immagine e l’economia del Salento, la valorizzazione dei suoi prodotti,le prospettive di lavoro per i giovani, nel rispetto dell’ambiente e della salute.
Lecce 2 novembre 2015
Testo condiviso da
ADAF –Ass. dottori agricoli e forestali; ADOC; ARCI; Associazione “Comune” Terenzano; Casa delle agricolture ; CIA -Confederazione ital. Agricoltura; Cittadinanzattiva; Consulta ambiente CSV; COPAGRI; Forum ambiente e salute; LILT-Lega ital. Lotta tumori; WWF.
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