giovedì 10 gennaio 2019

Processo Ilva - Finalmente vi sono operai, lav, cimiteriali, cittadini Tamburi, Paolo VI - Ma per farsi sentire è stata necessaria la protesta dello Slai cobas

Lunedì 7 gennaio oltre 40 tra operai Ilva e appalto, lavoratori e operatori fioristi e marmisti del cimitero, abitanti del quartiere Tamburi e Paolo VI, familiari di vittime sul lavoro e di tumori, hanno presenziato al processo Ambiente Svenduto nella loro veste di parti civili – oltre 100 coordinati dallo slaicobas e assistiti dagli avvocati del foro di Torino Bonetto, Pellegrin, Vitale e del foro di Taranto Silvestre e Lamanna. Sono stati indicati 18 testimonianze, tra cui quelle di Marescotti, dei dottori Cassetta e dottoressa Parisi operanti come medici nelle realtà dei lavoratori e quartieri popolari, l’ex operaio ILVA e delegato sindacale Francesco Maresca, il presidente del Comitato 12 giugno Cosimo Semeraro, il rappresentante nazionale di Medicina Democratica Frangione, Rebuzzi padre del piccolo Alessandro, la coordinatrice nazionale delle parti civili e dello Slai cobas per il sindacato di classe Margherita Calderazzi ed altri.
Lungaggini e ostruzionismi della difesa degli imputati, protagonismi come quelli di Di Rienzo Codacons, calato da Roma, hanno raggiunto il clamoroso risultato che lunedì nessuno dei testimoni di queste parti civili è stato sentito, provocando gravi disagi agli avvocati Bonetto e Pellegrin del foro di Torino e le parti civili in tutta la giornata hanno inutilmente richiesto considerazione, richiedendo di essere sentiti come da programma stilato dalla stessa giudice.
 
Siamo quindi stati costretti ad alzare la voce non certo per disturbare il processo, ma per difenderlo e valorizzarlo e perchè in esso si sentisse finalmente forte e chiara la voce dei lavoratori, delle vere vittime del disastro ambientale e delle morti sul lavoro e da lavoro.
Si è arrivati ad espellere dall’aula Ernesto Palatrasio che ha dato voce alla protesta - fortunatamente questo episodio è stato chiarito e il rappresentante dello Slai cobas per il sindacato di classe e della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio è potuto rientrare. 
Solo a fronte di questa protesta che è continuata fuori dall'aula della Corte d'Assise, la presidente ha fatto entrare nell'aula dell'udienza tutti i testi e ha stabilito un nuovo calendario per permettere a queste parti civili di essere ascoltate.

Questo ha comunque comportato che una parte di esse ha dovuto rinunciare, perchè per lavoratori e operatori non c’era la possibilità di assentarsi dal lavoro e dall'occupazione per due giorni.

Per tornare a far sentire l’importanza nazionale e internazionale di questo processo, ma anche le carenze di ogni tipo che lo stanno portando nel porto delle nebbie e nella prescrizione
a metà marzo un convegno nazionale si terrà a Taranto

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