Lungaggini e ostruzionismi della difesa degli imputati, protagonismi come
quelli di Di Rienzo Codacons, calato da Roma, hanno raggiunto il clamoroso
risultato che lunedì nessuno dei testimoni di queste parti civili è stato
sentito, provocando gravi disagi agli avvocati Bonetto e Pellegrin del foro di
Torino e le parti civili in tutta la giornata hanno inutilmente richiesto considerazione, richiedendo di essere sentiti
come da programma stilato dalla stessa giudice.
Siamo quindi stati costretti ad alzare la voce non certo per disturbare il
processo, ma per difenderlo e valorizzarlo e perchè in esso si sentisse
finalmente forte e chiara la voce dei lavoratori, delle vere vittime del
disastro ambientale e delle morti sul lavoro e da lavoro.
Si è arrivati ad espellere dall’aula Ernesto Palatrasio che ha dato voce
alla protesta - fortunatamente questo episodio è stato chiarito e il
rappresentante dello Slai cobas per il sindacato di classe e della Rete
nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio è
potuto rientrare.
Solo a fronte di questa protesta che è continuata fuori dall'aula della Corte d'Assise, la presidente ha fatto entrare nell'aula dell'udienza tutti i testi e ha stabilito un nuovo calendario per permettere a queste parti civili di essere ascoltate.
Questo ha comunque comportato che una parte
di esse ha dovuto rinunciare, perchè per lavoratori e operatori non c’era la
possibilità di assentarsi dal lavoro e dall'occupazione per due giorni.
Per tornare a far sentire l’importanza nazionale e internazionale di questo
processo, ma anche le carenze di ogni tipo che lo stanno portando nel porto
delle nebbie e nella prescrizione
a metà marzo un convegno nazionale si terrà a Taranto
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