Ex Ilva, a Roma
vertice tra sindacati e ArcelorMittal Italia
Si ritrovano a
Roma ArcelorMittal Italia e i sindacati dei metalmeccanici, dopo le
tensioni di inizio anno che avevano portato i rappresentanti dei
lavoratori a indire e poi revocare lo sciopero che si sarebbe dovuto
scolgere lo scorso 14 febbraio. L’incontro si svolgerà nella sede
romana di Confindustria per fare il punto sullo stato di avanzamento
dell’applicazione dell’accordo sottoscritto al MiSe il 6
settembre scorso.
Questa l’Agenda
dell’incontro di domani, che prevede diversi punti all’ordine del
giorno: illustrazione del contesto economico e di mercato Europeo e
Nazionale in cui è chiamata ad operare ArcelorMittal Italia;
illustrazione ed esame dello stato di attuazione del Piano
Industriale ed Ambientale; aggiornamenti in relazione al processo di
assunzione avviato da ArcelorMittal Italia, che registra ad oggi
10.804 proposte occupazionali, per l’esecuzione di quanto
convenuto entro il termine del “Periodo Transitorio” in corso,
fissato al 31.01.2019; Action Plain 2019 in ordine alla
contrattazione collettiva aziendale.
Ricordiamo che le frizioni
tra l’azienda e i sindacati Fim, Fiom, Uilm (l’Usb si è
dissociata ed ha presentato denuncia per violaizone dell’art.
28) risiedeva nel ritardo nel completamento dell’organico e
nella decisione manifestata dall’azienda di spostare personale di
alcuni reparti dello stabilimento. Disposizione che i
sindacati considerarono ‘unitalerale’ e ‘inaccettabile’.
L’azienda ha però
ricordato alle sigle sindacali, sia oggi che ieri, che c’è un
comune impegno a non intraprendere azioni dirette come lo sciopero,
sino a quando non si sia completata la procedura di raffreddamento
dei conflitti, prevista dall’accordo del 20 maggio 1989, nonché
dal protocollo interconfederale di Cgil, Cisl e Uil.
Motivo del contendere il
trasferimento di alcuni operai in reparti diversi dal cui solitamente
operano, a causa di una riorganizzazione del lavorostabilita da
ArcelorMittal Italia. Sarebbero una quarantina gli operai in
questione i cui spostamenti dovrebbero durare qualche mese:
marzo/aprile per le manutenzioni, febbraio per la fermata temporanea
dell’impianto bramme. Spostamenti giustificati tra l’altro dal
fatto che essendo stati assunti con distacco lo scorso 1 novembre e
poi in via definitiva lo scorso 1 gennaio, questi lavoratori non
possono essere collocati nè in cig nè in ferie. I sindacati però
non paiono voler accettare queste disposizioni ‘passivamente’ ed
anzi vorrebbero che per effettuare queste operazioni venissero
richiamati gli oltre 1800 lavoratori in cigs in capo
all’Amministrazione straordinaria.
Domani si giungerà ad un
raffreddamento tra le parti? Staremo a vedere.
Dopo la perdita di
commesse strategiche come la partita di 520mila per il gasdotto Tap,
il sindacato si augura una ripartenza definitiva
Da domani il Tubificio Erw
parte con cinque turni per una settimana, al fine di dar vita
all’attività di riempimento accumulatore. “Finalmente un segnale
di speranza per il lavoro utile a dimostrare che anche i tubifici
sono nell’interesse del Gruppo Arcelor Mittal che ha fissato per
febbraio la partenza definitiva di questo importante impianto”
commentano dalla Fim Cisl il segretario generale aggiunto Taranto
Brindisi, Biagio Prisciano e la Rsu Esecutivo di Fabbrica Ilva
AREA TUB, Paolo Panarelli.
Negli ultimi sei anni Ilva
aveva perso commesse importanti, tra queste quella per il gasdotto
Tap, pari a un controvalore di 450 milioni di euro per 520 mila
tonnellate di tubi. “Le nostre pressioni, attraverso i ripetuti
solleciti inviati a più livelli, stanno scaturendo gli effetti
sperati. I nostri appelli, alla fine, iniziano ad essere ascoltati –
affermano dalla Fim Cisl -. I tubifici tarantini, ora in Arcelor
Mittal, hanno sempre rappresentato un’eccellenza in Italia per
quanto riguarda la produzione dei tubi, pertanto l’inserimento
degli impianti di ex Ilva all’interno del sistema europeo di AM
Investco è assolutamente strategico, complementare e non comporta
sovrapposizioni che potrebbero innescare riorganizzazioni“.
Con la ripartenza del
Tubificio Erw “ci si auuspica che si possa dar vita ad una crescita
significativa del mercato per il 2019 che possa far ripartire i
rimanenti impianti ancora fermi dell’area tubifici e il pieno
regime di quelli in produzione parziale così come riportato nel
piano industriale, garantendo la salvaguardia dei livelli
occupazionali, nel rispetto delle direttive in materia ambientale.
Crescita che deve passare attraverso tre fattori importanti per il
territorio: innovazione, digitalizzazione, ricerca e
sviluppo“. Elementi che domani mattina la Fim Cisl, insieme
alle altre organizzazioni sindacali, “verificheremo nel confronto
con i vertici dell’azienda Arcelor Mittal. Al tavolo che si terrà
nella sede romana di Confindustria si farà il punto sul rispetto
dell’accordo siglato al Mise il 6 settembre scorso, ma anche sul
piano industriale e ambientale. Spingeremo in particolare su alcuni
elementi significativi, come per il processo di ricollocazione di
manodopera che deve essere monitorato e condiviso e l’avanzamento
del piano ambientale, punto cardine che tiene insieme tutti gli
aspetti dell’accordo di cessione di Ilva“.
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