martedì 27 agosto 2013

verso la ripresa - Governo sempre più al servizio dell'Ilva e non certo del lavoro e della salute.


Infilate tra le pieghe del decreto della PA vengono approvate delle norme che consentiranno all'Ilva di realizzare e gestire due discariche una per i rifiuti pericolosi – unica nel sud Italia, l'altra per i rifiuti speciali, risparmiando circa 300 milioni di euro, saltando un iter amministrativo che era bloccato dalla commissione europea. Un'associazione a delinquere chiamata Consiglio dei Ministri, senza neanche metterlo all'OdG, è pronta ad approvare queste norme.
Tutto secondo la linea dei diktat già in atto da tempo e che ha trovato la sua massima manifestazione con la nomina del commissario Bondi.
Ma tutta la storia di quest'autorizzazione è scandalosa. Certo, scandalosa per modo di dire, dato che così funzionano Stato, padroni nel sistema capitalista e nel nostro paese.
Il primo tentativo di questo colpo di mano era già stato fatto, mettendolo nel decreto Ilva come emendamento. Ma in quell'occasione non potè essere accolto perchè il governo per fare presto aveva deciso di non accettare nessun emendamento. Ora però viene ripreso e inserito in quest'altro decreto sulla Pubblica Amministrazione.
Ma c'è qualcos'altro che è scandaloso. Questo emendamento nasce su proposta di quell'ignobile individuo che è Edo Ronchi, il subcommissario, che a parole era stato messo lì per tutelare l'ambiente ma, come abbiamo denunciato sin dal primo momento, è lì per fare invece il subcommissario al servizio di Bondi e di Riva.
Chiediamo alla Lega ambiente di non fare da copertura di queste operazioni, dato che proprio la Lega ambiente salutò con calore la nomina di Ronchi.
DICIAMO NO ALL'AUTORIZZAZIONE DI QUESTE DISCARICHE.
Ma soprattutto lavoriamo per rilanciare la LOTTA CONTRO PADRON RIVA E IL GOVERNO per cacciare e spazzare via i servi di padron Riva, Bondi-Ronchi.
C'è da dire che Florido e Conserva sono stati incriminato e messi in galera proprio perchè avevano accettato le pressioni dell'Ilva su queste autorizzazioni. Ora è tutto il Consiglio dei Ministri che dovrebbe essere messo in galera.

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