A garantire la sicurezza i militari dell’Esercito. La struttura però può contenere un massimo di trecento persone, e l’arrivo in sovrannumero ha causato qualche disagio. La norma prevede che restino nel centro fino a 72 ore per poi essere trasferiti in altre località. Altri migranti tratti in salvo da nave Aviere da Reggio Calabria sono stati smistati con i bus in altri centri di accoglienza di varie regioni. Nel nuovo hotspot sono state realizzate aree di accoglienza, alloggi, mensa, uffici e locali medico sanitari. Un primo modulo è composto da una decina di prefabbricati.
Alle spalle della tensostruttura ci sono le tende blu che fungono da dormitori. Alla Prefettura spetta il coordinamento con il sostegno di Comune di Taranto, Protezione Civile, Asl, 118 e Croce Rossa. Proprio Nave Aviere avrebbe dovuto approdare a Taranto, ma le difficili condizioni meteo l’hanno ‘dirottata’ a Reggio, dove sono sbarcati 591 migranti, di cui uno deceduto, 361 uomini, 79 donne e 151 minori, provenienti da Nigeria, Costa d’Avorio, Guinea e Camerun. Come detto, l’arrivo a Taranto di più immigrati di quanto previsto nell’hotspot ha causato i primi problemi.
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