sabato 26 marzo 2016

Bridgestone di Bari - una azienda sfogliata come un carciofo e trasformata in una a salari e sfruttamento 'albanese' - operai ricattati e sindacati complici del padrone con la regia dell'assessore Leo impropriamente chiamato assessore 'al lavoro'

BARI - Negli uffici della Città metropolitana di Bari, presenti rappresentanti del Comune, è stato firmato oggi da parti sociali, datore di lavoro e rappresentanti istituzionali un accordo per la mobilità del personale in esubero alla Bridgestone, il cui numero scende da 66 a 54 unità. Per la Regione Puglia l’intesa è stata sottoscritta dall’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo.
L’azienda fino a qualche tempo fa era a rischio chiusura. Sono 311 i lavoratori usciti volontariamente e con vari accordi sindacali si è già stabilita una diminuzione dei salari e il mutamento dell’organizzazione del lavoro.
I 54 esuberi potrebbero ulteriormente ridursi a 45, se nove lavoratori con qualifiche superiori scegliessero di passare alla mansione di operai semplici, rimanendo dipendenti dell’azienda. La Bridgestone, in base all’accordo, selezionerà il personale in esubero tenendo conto in egual misura dei carichi famigliari e dell’anzianità aziendale.
A chi accetterà di non impugnare il licenziamento, l’azienda verserà 65mila euro. A chi accetterà di non impugnare il licenziamento e di avvalersi dell’opzione di assistenza alla ricollocazione supportata dalla Regione Puglia, l’azienda darà 50mila euro. I restanti 15mila euro saranno versati dall’azienda all’eventuale datore di lavoro terzo che assuma il lavoratore entro 12 mesi dall’entrata in mobilità. 

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