martedì 29 marzo 2016

Ilva, si avvicina il tempo della svendita






(Dal Volantino dello Slai cobas)
...Stanno svendendo la fabbrica o affittandola a “prezzi romani”, a padroni e multinazionali italiane ed estere che non hanno nessuna intenzione di ambientalizzarla, ma di spezzettarla per tenere ciò che produce profitto e liberarsi di quello che non lo produce, per riempirla di esuberi e scaricare sulla collettività le bonifiche e i risarcimenti. Ci vogliono far lottare per scegliere qual'è il padrone migliore, per poi farci trovare davanti al fatto compiuto, alle riduzioni salariali, alla cancellazione dei diritti, con le cosiddette “newco”, agli esuberi strutturali.
Serve una lotta seria e dura, bloccando fabbrica e città, per imporre un decreto operaio che metta in sicurezza i lavoratori sul piano del lavoro e del salario, che usi diversamente i soldi buttati per cassintegrazione, contratti di solidarietà, che affronti il problema del risarcimento per gli operai attraverso la riduzione massiccia degli anni di lavoro, in questa fabbrica e nella siderurgia in generale: i famosi 25 anni bastano; che si affronti, anche in termini di emergenza, la questione delle bonifiche e sanitarie, mettendoci molti più soldi, presi dal padrone, dai padroni.
Per una piattaforma di questo tipo, sarebbe giusto e necessario scioperare non un solo giorno, ma tutti i giorni. E gli operai possono star sicuri che le masse popolari della città sarebbero i primi ad essere al loro fianco e sarebbero i primi a voler il blocco della città, però per ottenere questi risultati.

Cosa proponiamo noi.
Un'assemblea generale che rovesci i “Tavoli” e imponga una nuova piattaforma.
Una lotta quotidiana che non accetti lo stato di cose esistenti, commissari incapaci, inosservanza di norme, condizioni di sicurezza, diritti, sanciti da leggi che anche in questa fabbrica devono valere.
Aprire la fabbrica alla città, coinvolgere i quartieri popolari.
Dare vita ad un Comitato di lotta per la salvezza del lavoro e della salute, autonomo dalle attuali rappresentanze sindacali, tutte.
Imponiamo che non si firmi nulla, senza un decreto a tutela degli operai

SLAI COBAS per il sindacato di classe

slaicobasta@gmail.com 3475301704 v. Rintone, 22 TA (aperta mart/giov. 17,30/20) leggi blog tarantocontro

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