Secondo quanto riportato dall’edizione odierna di Repubblica Bari, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (Pd), apprezza e rilancia l’idea del protocollo aggiuntivo al Dpcm o, in alternativa (preferita), sull’accordo di programma, come strada per superare il conflitto sorto sul decreto del presidente del Consiglio sul nuovo piano ambientale. Decreto impugnato al Tar di Lecce sia dal Comune di Taranto sia dalla Regione Puglia. “Con un protocollo d’intesa, il Governo ha imboccato la strada giusta ma non chieda più il ritiro del ricorso prima di aver predisposto garanzie formali” dichiara al quotidiano il sindaco Melucci all’inizio della breve ripresa lavorativa tra Natale e Capodanno. Per il sindaco, secondo quanto riportato dall’edizione barese de ‘la Repubblica’, “la recente offerta del ministro di un protocollo di intesa all’interno del quale trovare una soluzione concreta e definitiva per tutti i punti all’ordine del giorno del Tavolo istituzionale per l’Ilva di Taranto, non solo supera la nostra perplessità circa i soli annunci ricevuti sinora, ma potrebbe consegnarci quel minimo carico di garanzie che rivendichiamo per i nostri cittadini“.“Contribuirebbe inoltre – aggiunge ancora il sindaco Melucci sulle colonne del quotidiano – a rasserenare il clima e, già prima della fine dell’anno, a costituire la base per un nuovo incontro a Roma per sciogliere gli ultimi nodi del nostro ricorso al Tar. Meglio ancora se il protocollo fosse nella forma dell’accordo di programma, alla stregua di quanto realizzato a Genova in passato“. “Se si fanno le cose per bene , come si farebbero in qualunque luogo d’Europa – conclude il sindaco – si chiude in breve volgere di tempo una positiva trattativa. Speriamo che a quest’ennesima, responsabile apertura da parte del Comune di Taranto, nessun altro esponente del governo voglia ritornare con la richiesta del ricorso sic et simpliciter perché è una questione intollerabile per l’intera comunità locale
 
Dalla Lettera aperta al Sindaco Melucci.

Noi lavoratori e lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe Taranto, noi parti civili, operai Ilva e appalto, lavoratori cimitero ed ex Pasquinelli, cittadini dei quartieri Tamburi,  Paolo VI riteniamo sbagliato non aver mantenuto il Tavolo convocato sulla questione Ilva  a Taranto per sabato 23, perchè esso era la sede giusta e necessaria nella nostra città affinchè
si discutesse dei piani governo/ArcelorMittal industriale e soprattutto ambientale e della questione dei ricorsi al Tar, in maniera seria e costruttiva - e non ricattatoria e propagandistica come sta avvenendo al Tavolo del Mise a Roma.

E' l'iniziativa giusta e necessaria perchè siano gli operai, i cittadini, il Comune e le Istituzioni locali i soggetti attivi della risposta e della proposta che tanto peso ha sul presente e il futuro della città e della fabbrica.

E' giusto non accettare ricatti, è giusto non accettare scelte sulla nostra testa, è giusto uscire da una pura diatriba tra governo e Istituzioni locali, è giusto non prestarsi alle manovre anche elettorali di partiti e dei loro agenti nella fabbrica e nella città.
E' giusto creare un Tavolo dove si realizzi un fronte comune che permetta una difesa effettiva del lavoro e della salute.

Non è possibile accettare i diktat, non solo di Calenda ma anche di sindacati che, senza avere il mandato degli operai verificato da un'assemblea generale degli operai dell'Ilva, rifiutino in maniera arrogante e minacciosa la presenza al Tavolo della città.

Per questo noi riteniamo,
primo, che il Tavolo venga riconvocato, che sia aperto a tutte le organizzazioni sindacali operanti in fabbrica e in città e a tutte le associazioni attive sui temi della salute e dell'inquinamento;
secondo, che sia posta a questa riunione la decisione finale in merito al ricorso;
terzo, che questo Tavolo abbia carattere permanente - proprio per evitare che diventi una "guerra" tra Calenda, Melucci, Emiliano;
infine, che questo Tavolo decida le opportune iniziative di lotta generale di fabbrica e città.

Chi rifiuta questo tavolo è evidente che non sta difendendo gli interessi degli operai, dei cittadini, che non è democratico e che agisce per conto di interessi governativi, padronali e, evidentemente, anche elettorali di uomini del governo e del Parlamento.

PS. siamo favorevoli ad un'ampia convergenza in piena autonomia, sui contenuti di questa lettera.

Allegato: un documento critico rispetto alle ultime proposte del governo portate nel Tavolo del 20. http://tarantocontro.blogspot.it/2017/12/il-pacchetto-di-interventi.html

Lavoratori e lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe
Parti civili al processo Ilva

per info e comunicazioni:
Slai cobas per il sindacato di classe - via Rintone, 22 Taranto - slaicobasta@gmail.com - 3475301704
Rete Nazionale Sicurezza - bastamortesullavoro@gmail.com
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