(notizie dal Corriere di Taranto)
Anche mercoledì i protagonisti del dibattimento sono stati i periti chimici, l’ingegnere chimico Nazzareno Santilli, il chimico industriale Mauro Sanna, il funzionario dell’Arpa Lazio Rino Felici ed il chimico Roberto Monguzzi, che redassero la famosa perizia chimica tra il giugno 2011 e il gennaio 2012 (in realtà iniziata l’8 novembre del 2010), per incarico del giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco...
Quella di mercoledì è durata oltre 11 ore, dedicate al contro esame dei periti da parte dei legali della difesa, che hanno ‘pressato’ i periti con un fuoco incrociato di domande sui particolari più cavillosi. Attraverso varie foto dell’Ilva, hanno chiesto ai periti quale area o impianto rappresentassero, se vi avessero fatto accesso, che tipo di prelievi, senza però formulare vere e proprie domande: il tutto pur sapendo in realtà già le risposte, visto che la perizia redatta dai chimici, consta di oltre 500 pagine, dove trovano riscontro anche e soprattutto gli accertamenti fatti nel corso degli anni in questione.
Le udienze già fissate a dicembre, si svolgeranno regolarmente i prossimi 19 e 20 dicembre.
Il dibattimento continua ad andare per lunghe. Ed oramai l’impressione è che questa sia una precisa volontà da varie parti. Una convinzione che si è fatta strada in molti esperti di diritto negli ultimi anni, ed in particolare in chi ha assistito a ciò che accade oramai regolarmente in quasi tutte le udienze. E probabilmente stanno iniziando a capirlo i tanti che hanno sempre intravisto nella Procura di Taranto ed in questo processo la panacea di tutti i mali...
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