giovedì 14 dicembre 2017

Bagnoli - purtroppo... come volevasi dimostrare...

Bagnoli, la bonifica riparte da zero: 
“Fatti interventi per 400 milioni, ma le concentrazioni di inquinanti sono salite".
 
Bagnoli, la bonifica riparte da zero: “Fatti interventi per 400 milioni, ma le concentrazioni di inquinanti sono salite”
Invitalia ha sancito che l'area ex industriale è ancora contaminata. Anche nelle parti già oggetto di attività di recupero. Lo stanziamento aggiuntivo previsto dal governo Renzi, 272 milioni di euro, non basterà. I pm di Napoli hanno chiesto condanne per truffa, disastro ambientale e smaltimento illecito di rifiuti a carico di ex dirigenti di Bagnolifutura e di un ex dg del ministero dell'Ambiente
Il colpo di grazia sulla bonifica (fantasma) dei terreni di Bagnoli: è tutto da rifare. Invitalia, la società di proprietà del ministero dell’Economia che su incarico affidato dall’allora governo Renzi è il soggetto attuatore del programma di bonifica e rilancio dell’ex area industriale, ha pubblicato gli esiti delle attività di caratterizzazione effettuate nei mesi scorsi e validate da parte degli enti di controllo, come Ispra, Arpac e Arpav. Il risultato non dà scampo: la bonifica di Bagnoli-Coroglio dovrà riguardare tutta l’area a terra, anche la zona che è stata già oggetto dei precedenti interventi. La conferma di quanto sostenuto mesi fa nella perizia di oltre duecento pagine disposta dal Tribunale di Napoli, secondo cui gli interventi di bonifica a Bagnoli “così come realizzati, si ritiene abbiano compromesso la futura fruibilità dei luoghi”, perlomeno di quelli a destinazione d’uso residenziale “arrivando talora ad incrementare le concentrazioni inquinanti esistenti prima della bonifica”. Come se 25 anni di polemiche, inchieste e 400 milioni di euro sprecati solo per le bonifiche non  fossero mai trascorsi. Non nasconde l’amarezza il presidente della Commissione trasparenza del Comune di Napoli, Mimmo Palmieri. “Sono avvilito – ha commentato a ilfattoquotidiano.it – per quanto si apprende da Invitalia, ma mi auguro che la questione venga approfondita dalla Corte dei Conti”. Nel frattempo è stata onfermata la pubblicazione, entro il prossimo 22 dicembre, della gara per l’affidamento del progetto di bonifica delle aree a terra, comprensivo dell’area di colmata e degli arenili.
A CHE PUNTO SIAMO – Se la scorsa primavera l’ex premier Matteo Renzi scriveva su Facebook che l’Arenile Nord di Bagnoli era stato “restituito ai napoletani” e che la promessa di bonificare, ripulire e recuperare stava diventando realtà, di fatto è tutto fermo a quel pezzo di spiaggia di fronte all’isolotto di Nisida, dove però vige il divieto di balneazione. E resta la colmata, una collina di rifiuti industriali accumulati su 220 ettari sottratti al mare. La cabina di regia ha licenziato un progetto che ne prevede la rimozione insieme alla riconfigurazione della linea di costa. E c’è lo stanziamento previsto all’epoca da Renzi di 272 milioni  di euro per il risanamento di Bagnoli: 162 milioni per i terreni, 48 per il litorale, 59 per il mare. Che non basteranno, ancora di più se bisogna rifare tutto nuovo.

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