Questa campagna elettorale è stata definita in maniera unanime la più brutta del dopoguerra. Difficile affermare il contrario: i maggiori partiti hanno basato la propaganda su promesse mirabolanti, fake news nel tentativo di innescare ulteriormente la guerra tra poveri.
In questo squallido contesto non potevano non sentirsi a loro agio i vari partiti della destra neofascista. Dalla ex padana Lega di Salvini a CasaPound passando per Fratelli d’Italia, le dichiarazioni degli appartenenti a queste formazioni sono state finalizzate unicamente a cavalcare il clima di intolleranza in questo paese, scatenando l’odio verso indigenti e stranieri al fine di distrarre l’opinione pubblica dai reali problemi di questo paese: disoccupazione giovanile, povertà dilagante, sfruttamento nei luoghi di lavoro e smantellamento dei diritti.
Particolare menzione merita, a tal proposito, Forza Nuova. Partitucolo nazifascista, da sempre ancorato a percentuali da prefisso telefonico, ma che in questa campagna elettorale si è distinta riciclando la peggiore feccia che ci sia in circolazione.
Nelle loro fila militano la senatrice Paola Pin eletta e poi espulsa dal Movimento 5 Stelle (famosa per diffondere bufale sugli effetti dei vaccini), l’ex magistrato Paolo Ferraro sottoposto a cure psichiatriche per aver affermato di praticare riti satanici e abusi sessuali nella sua abitazione passando ad una lunga lista di nostalgici delle camere a gas e dei forni crematori, di negazionisti delle stragi dei fascisti durante il regime di Salò e di fan di Luca Traini, il terrorista che ha recentemente sparato e ferito sei persone a Macerata.
Senza contare il segretario del partito, Roberto Fiore, con un passato da latitante per essere stato imputato nella strage di Bologna il 2 agosto 1980 che provocò 85 morti.
In questa vera e propria onda di “diarrea umana” non poteva non sguazzare Giancarlo Cito e i parassiti dei suoi due figli.
Il personaggio in città non ha bisogno di presentazioni: ex sindaco con una lunga serie di condanne per reati infamanti, da tempo usa le elezioni come “agenzia di collocamento” per i suoi due figli i quali, una volta eletti, si distinguono per un totale assenteismo in consiglio comunale, dal quale rubano letteralmente lo stipendio.
Il padre, interdetto dai pubblici uffici, è invece un fenomeno da baraccone delle reti Mediaset, dove viene invitato (e coperto di ridicolo) in quanto protesta per poter riavere il lauto vitalizio guadagnato in soli due anni alla Camera dei Deputati.
Ora basta!
Taranto non ha bisogno di politicanti beceri e corrotti che spuntano unicamente durante il periodo elettorale, così come non accetta la presenza di un partito nostalgico del ventennio con dirigenti dal passato oscuro e dai conti correnti ultra-miliardari.
Taranto è una città aperta, solidale e soprattutto antifascista.
GIOVEDI 1 MARZO
ORE 19.30
TUTTE E TUTTI IN PIAZZA CARMINE (vicino caffè italiano) PER DIRE BASTA A FASCISMO E RAZZISMO NELLA NOSTRA CITTA'!
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