sabato 17 febbraio 2018

"Perchè non votare... Ma non basta..." - Da una lavoratrice precaria

Ormai è chiaro che le elezioni sono una farsa e un palcoscenico per esternare maneggiamenti e sproloqui che non garantiscono nulla per il proletariato e le masse popolari. Infatti si guardano bene i leader di questi partiti dall'essere chiari sui loro progetti e programmi e seppure lo sono in seguito trovano sempre il sistema per disattendere le aspettative del popolo. 
L'unica cosa da fare per il popolo e gli operai è il non voto. Il non voto purtroppo non cambia
il risultato, ne siamo consapevoli, per questo motivo bisognerebbe produrre qualcosa di concreto che dia un senso politico e che vada oltre al non sentirsi rappresentati da questa classe politica completamente assoggettata al capitale.
Un esempio recente può essere la protesta fatta in Sardegna dove gli agricoltori hanno restituito in massa le schede elettorali per poi portarle tutte insieme al comune.
Ma soprattutto ora è necessario unirsi per ribaltare questo sistema antidemocratico e sempre più fascista e capitalista che continua a riproporre le stesse persone per le stesse poltrone e che non lasciano scampo ai più deboli, agli operai e i proletari. 
Le persone che devono gestire il sistema produttivo (beni comuni, lavoro, salute) dovrebbero essere eletti democraticamente nelle piazze e non dovrebbero avere il tempo di scaldare le poltrone perchè è il sistema che deve funzionare non le soggettività.
Invece ci costringono a votare elenchi (decisi in stanze chiuse) di persone che molto spesso di politica non sanno nulla ma sono capacissimi ad adattarsi alla spartizione di denaro pubblico. 
Per questo motivo non votare non basta, ma occorre organizzarsi e lottare. 

Concetta

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