venerdì 7 giugno 2019

Info - L'aggiornamento dello studio Sentieri - arco temporale 2003-2016


pubblicato il 06 Giugno 2019



E’ stato pubblicato sulla rivista Epidemiolgia & Prevenzione il V Rapporto Sentieri, Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento. I dati sui ricoveri e sulla mortalità coprono un arco temporale che va dal 2003 al 2016.
Che siamo in grado di pubblicare per intero.
I DATI IN GENERALE 
Per quanto riguarda il Sito di Interesse Nazionale di Taranto, nell’introduzione vengono confermati i dati resi noti già dal 2012: ovvero che “la mortalità generale e quella relativa ai grandi gruppi è, in entrambi i generi, in eccesso, a eccezione della mortalità per malattie dell’apparato urinario. Nella popolazione residente risulta in eccesso la mortalità per il tumore del polmone, per mesotelioma della pleura e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne“. 
I DATI SULL’OSPEDALIZZAZIONE – In entrambi i generi si osservano “eccessi per tutti i grandi gruppi di malattia, a eccezione delle malattie degli apparati respiratorio e urinario. I ricoveri per tumore del polmone e mesotelioma e per malattie respiratorie croniche, a priori
associati alle esposizioni industriali del sito, sono in eccesso in entrambi i generi“. 
L’INCIDENZA ONCOLOGICA – Tra le cause per le quali vi è a priori un’evidenza Sufficiente o Limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali nel sito risultano in eccesso, nel periodo considerato, il tumore del polmone nelle donne e il mesotelioma pleurico in entrambi i generi. 
SEZIONE PEDIATRICO- ADOLESCENZIALE-GIOVANILE 
MORTALITÀ – Il quadro della mortalità generale è sostanzialmente in linea o in difetto rispetto all’atteso nelle diverse classi di età considerate, ma l’elevata incertezza delle stime non consente di delineare un chiaro profilo di mortalità. 
INCIDENZA ONCOLOGICA – In questo sito sono stati registrati 173 casi di tumori maligni nel complesso delle età consi- derate (0-29 anni), dei quali 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita. 
In età pediatrica si osserva un numero di casi di tumori del sistema linfoemopoietico totale in eccesso rispetto all’atteso (22 casi; SIR=132; IC90% 90-189), al quale contribuisce sostanzialmente un eccesso del 90% nel rischio di linfomi (10 casi; SIR=190; IC90% 103-322), in particolare linfomi non Hodgkin (7 casi; SIR=275; IC90% 129-516). Si sottolinea inoltre che, dei 22 casi di tumori del linfoemopoietico totale in età pediatrica, 11 sono stati diagnosticati in età 5-9 anni (SIR=224; IC90% 125-370, non in tabella). 
Nel complesso dell’età pediatrico-adolescenziale (0-19 anni) i casi di linfoma non Hodgkin diventano 9 e si mantiene l’eccesso per questa patologia (SIR=214; IC90% 112-374). All’eccesso di tumori in età pediatrica contribuiscono inoltre 5 casi di sarcomi dei tessuti molli e altri extra ossei (diagnosticati tra i soli maschi) che diventano 6 in età 0-19 (genere maschile: SIR=356; IC90% 155-704, non in tabella). 
In età giovanile (20-29 anni) si evidenzia un eccesso del 70% per l’incidenza dei tumori della tiroide, basato su 30 casi, al quale contribuisce soprattutto il genere femminile con 25 casi (SIR=183; IC90% 127-256, non in tabella). L’eccesso si osserva anche su tutte le età considerate (0-29 anni), con 32 casi complessivi, dei quali 27 tra le ragazze (SIR=151; IC90% 110-203, non in tabella). 
Sempre in età giovanile si osservano anche eccessi di tumori delle cellule germinali, trofoblastici e gonadici, ma esclusivamente tra i ragazzi di 20-24 anni (11 casi; SIR=183; IC90% 103-303, non in tabella) e tra le giovani di 25-29 anni (4 casi; SIR=401; IC90% 137-918, non in tabella). Tra i giovani (20-29 anni) si osserva, infine, un deficit dei linfomi di Hodgkin, che caratterizza anche l’intero intervallo delle età analizzate (0-29 anni). 
OSPEDALIZZAZIONE – Il numero di ricoverati per tutte le cause naturali risulta in difetto rispetto all’atteso, con l’eccezione dell’età giovanile per la quale si registra un eccesso del 3%. Difetti sono anche evidenti per le malattie respiratorie acute e per l’asma. Gli eccessi di ricoverati si registrano per le condizioni morbose di origine perinatale (età 0-1 anno) e per i linfomi, in particolare i linfomi di Hodgkin in età pediatrica. Tra i giovani si osservano eccessi di ricoverati per leucemie mieloidi e linfoidi, sebbene queste stime risultino incerte. 
SEZIONE MALFORMAZIONI – I nati da madri residenti nel periodo 2002-2015 sono stati 25.853; nello stesso periodo sono stati osservati 600 casi con malformazione congenita (MC), con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale (O/A: 109; IC90% 101- 116). Sono risultate superiori al numero di casi attesi le MC del sistema nervoso e degli arti. L’eccesso del 24% osservato per le MC dell’apparato urinario è ai limiti della significatività statistica . 
ALTRI RISULTATI DI INTERESSE 
Per la mortalità, altri risultati da riportare sono l’eccesso di mortalità per ipertensione (uomini: SMR=131; IC90% 122-141 – donne: SMR=121; IC90% 114-128), cardiopatie ischemiche (uomini: SMR=119; IC90% 113-125 – donne: SMR=110; IC90% 104-115), cirrosi e altre malattie croniche del fegato (uomini: SMR=138; IC90% 123-155 – donne: SMR=125; IC90% 109-143). Eccessi di incidenza si osservano tra gli uomini residenti per tumore del fegato, pancreas, melanoma e altri tumori maligni della cute, mammella, rene, vescica e tiroide; tra le donne per tumore dello stomaco, del fegato, melanoma e altri tumori maligni della cute, mammella, utero, tiroide e leucemia, linfoide e linfoblastica acuta. Vi è un eccesso di ricoverati per nefrite, sindrome nefrosica, nefrosi, comprese insufficienze renali di 106 (IC90% 101-11) negli uomini e 112 (IC90% 107-117) nelle donne. Per le sole insufficienze renali croniche i corrispondenti valori di SHR sono rispettivamente 123 (IC90% 116-129) e 128 (IC90% 122-136). 
DISCUSSIONE, CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI 
Il sito è stato oggetto di analisi nei precedenti volumi di SENTIERI,1,2 ai quali si rimanda per gli studi precedentemente condotti nell’area che sostanzialmente mostravano un aumento della mortalità dei residenti soprattutto per alcune forme tumorali e per le malattie cardiovascolari e respiratorie. L’aggiornamento dell’analisi della mortalità relativo al periodo 2006-2013 evidenzia tra i residenti eccessi di rischio, della mortalità generale e per grandi gruppi, rispetto a quanto si osserva nel riferimento. Nella popolazione residente (uomini e donne) risulta aumentato anche il rischio di decesso per le patologie considerate a priori come associate all’esposizione industriale specifica del sito in particolare per il tumore del polmone, mesotelioma e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne. Relativamente al tumore del polmone e di mesotelioma anche lo studio dell’incidenza conferma l’eccesso osservato nello studio della mortalità ed evidenzia, inoltre, aumenti di incidenza per numerose sedi tumorali (uomini e donne). 
I risultati dello studio delle ospedalizzazioni confermano quanto riportato dallo studio della mortalità. In relazione ai ricoveri per patologie renali va richiamata la nefrotossicità del cadmio, metallo presente nelle emissioni del sito industriale. Uno studio di Benedetti et al. ha indagato la distribuzione dei casi di nefropatia nel territorio del sito di Taranto. Nei quartieri definiti a maggiore esposizione nei precedenti studi di Vimercanti et al. e Mataloni et al. sono stati osservati eccessi di ospedalizzazione per nefropatie in entrambi i generi, in particolare negli uomini sotto i 60 anni.
Nell’agosto 2016 sono stati resi pubblici i risultati dello studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali e occupazionali sulla morbosità e mortalità della popolazione residente a Taranto condotto sulle 321.356 persone, residenti tra il 1 gennaio 1998 e il 31 dicembre 2010 nei comuni di Taranto, Massafra e Statte. Lo studio ha utilizzato gli archivi anagrafici comunali per l’arruolamento delle coorti dei residenti, il Registro Regionale delle Cause di Morte, le schede di dimissione ospedaliera (SDO) e il Registro Tumori di popolazione. Tutti i soggetti sono stati seguiti fino al 31dicembre 2014, ovvero fino alla data di morte o di emigrazione. A ogni individuo della coorte, sulla base dell’indirizzo di residenza, sono stati attribuiti gli indicatori della esposizione alla fonte di inquinamento presente nell’area utilizzando i risultati di modelli di dispersione in atmosfera degli inquinanti scelti come traccianti (PM10 ed SO2, ovvero polveri sottili e anidride solforosa).
L’esposizione individuale dei soggetti della coorte è stata ricostruita a partire dal 1965 (anno di avvio dell’impianto siderurgico) al 2014 integrando i risultati del modello di dispersione con i dati effettivi di produttività ILVA, i dati quinquennali di emissioni dall’impianto (fonte ISPRA), e la storia residenziale individuale. L’esposizione a PM10 e SO2 di origine industriale è risultata associata a un aumento della mortalità per cause naturali, tumori, malattie cardiovascolari e renali dei residenti. Si è osservata una associazione con il ricorso alle cure ospedaliere per molte delle patologie analizzate. In particolare, per incrementi di 10 μg/m3 delle concentrazioni di PM10 e SO2 sono stati osservati eccessi per malattie neurologiche, cardiache, infezioni respiratorie, malattie dell’apparato digerente e malattie renali. Le gravidan- ze con esito abortivo sono risultate associate all’esposizione a SO2 delle donne residenti. Tra i bambini di età 0-14 si sono osservati eccessi importanti per le patologie respiratorie. L’incidenza tumorale è risultata associata nel periodo 2006-2011 all’esposizione agli inquinanti studiati, in particolare il tumore polmonare.
L’associazione tra inquinamento e malattie cardiovascolari e respiratorie è stata osservata in numerosi studi ed è stata ben documentata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Pertanto, i risultati relativi alla mortalità per eventi coronarici e malattie respiratorie sono da ritenersi ben documentati dalla letteratura scientifica. 
L’inquinamento di origine industriale è risultato inoltre associato, nella coorte dei residenti, a un aumento del rischio di mortalità per tumori nel loro complesso e tumori della vescica, del pancreas, e leucemie. Solo per il tumore polmonare la letteratura scientifica ha stabilito un chiaro nesso di causalità con l’inquinamento atmosferico.
Le leucemie sono ovviamente rilevanti, poiché i fattori eziologici noti sono rappresentati dalle radiazioni ionizzanti e dalle esposizioni professionali, in particolare i composti organici volatili (benzene). Per tutte le altre forme tumorali, i dati sono solo suggestivi di un possibile ruolo dell’inquinamento industriale. L’elevata incidenza/mortalità per tumore della pleura era già nota nell’area di Taranto e l’esposizione ad amianto potrebbe in parte spiegare l’eccesso di rischio per tumore del polmone osservato tra gli uomini residenti. 
Per quanto riguarda le analisi condotte sui sottogruppi di età infantile-giovanile il presente studio mostra che la mortalità è sostanzialmente in linea o in difetto rispetto all’atteso nelle diverse classi di età considerate, sebbene l’elevata incertezza delle stime associate al ridotto numero di decessi non consenta di delineare un chiaro profilo. 
Per le cause con evidenza di associazione con le esposizioni ambientali presenti nel sito, si segnalano difetti di ricoverati per le malattie respiratorie acute e per asma. Per quanto riguarda le altre cause con evidenza di associazione con le esposizioni ambientali si rileva nel primo anno di vita un deficit di decessi e un eccesso di ricoverati per condizioni morbose di origine perinatale. 
Per quanto riguarda il profilo oncologico nei sottogruppi di età infantile-giovanile, si evidenziano alcuni elementi di rilievo, quali gli eccessi in età pediatrica di tumori del sistema linfoemo-poietico totale e in particolare linfomi non Hodgkin e di sarcomi dei tessuti molli e altri extra ossei. 
In età giovanile si evidenzia un eccesso del 70% per l’incidenza dei tumori della tiroide al quale contribuisce soprattutto il genere femminile.
Relativamente alla analisi delle MC, sono risultate superiori al numero di casi attesi le MC del sistema nervoso e degli arti, confermando i risultati osservati in una precedente analisi. Si evidenzia che gli indicatori qui presentati sono basati sui dati delle SDO filtrati con specifico algoritmo. Tali dati consentono tuttavia di analizzare solo i casi di MC nati, non comprendendo pertanto i casi con MC oggetto di interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Poiché per le MC del sistema nervoso è stimabile una percentuale di casi oggetto di IVG intorno al 50% (EUROCAT, https://www. eurocat-network.eu/), le stime di rischio riferite ai soli nati vivi per questo gruppo di MC richiede una interpretazione prudente. L’attivazione del neo-istituito Registro regionale delle MC raccoglierà anche i casi di MC da IVG consentendo pertanto una stima più accurata degli indicatori di rischio delle MC. 
Alcune criticità nella salute dei bambini che risiedono nel sito di Taranto sono emerse anche in precedenti studi. I primi risultati del progetto SENTIERI1, basati sul solo dato di mortalità, hanno mostrato nell’area del sito di Taranto, per il periodo 1995-2002, un eccesso della mortalità generale (127 decessi; SMR=117; IC90% 100-135) e per condizioni morbose di origine perinatale nel primo anno di vita (9 decessi; SMR=121; IC90% 100-146). 
Un successivo aggiornamento relativo al periodo 1995-2009 ha evidenziato un eccesso del 21% (178 decessi; SMR=121; IC90% 107- 137) nella mortalità generale nel primo anno di vita, del 23% (260 decessi; SMR=123; IC90% 111-136) nei bambini da 0 a 14 anni.11 Un aggiornamento del profilo di salute condotto nell’ambito delle attività affidate all’Istituto Superiore di Sanità in base alla legge n.6 del 6 febbraio 2014,12 si è basato sulle seguenti fonti di dati correnti: la mortalità per causa in Italia (anni: 2003-2010) ba- sata sui dati ISTAT, le SDO rilasciate dal Ministero della Salute (anni 2005-2010) e l’incidenza oncologica fornita dal Registro Tumori della ASL di Taranto (anni: 2006-2008), resa disponibile dalla collaborazione con AIRTUM. I risultati hanno mostrato, nel primo anno di vita, un eccesso di mortalità generale (62 osservati; SMR=120; IC90% 98-148), chiaramente ascrivibile a un eccesso del 45% rispetto all’atteso regionale nel numero dei decessi per condizioni morbose di origine perinatale (43 osserva- ti; SMR=45; IC90% 113-186); questo dato sembra in linea con l’eccesso dei bambini ricoverati per lo stesso gruppo di patologie (2.043 osservati; SHR=117; IC90% 113-121). Sempre nel pri- mo anno di vita, si osservava un eccesso di incidenza per i tumori nel loro complesso, basato su 3 casi, SIR=349 (IC90% 95- 901), che riguardava prevalentemente i maschi (SIR=502; IC90% 137-1.298). Per quanto riguarda l’età pediatrica (0-14 anni) lo studio evidenziava un eccesso della mortalità generale (81 deces- si; SMR=121; IC90% 101-145) e un eccesso di bambini rico- verati per malattie respiratorie acute (2.461 osservati; SHR=105; IC90% 102-109). Un eccesso di rischio è stato osservato anche per l’incidenza dei tumori nel loro complesso, basato su 20 casi os- servati rispetto a 13 attesi (SIR=154; IC90% 102-224); 8 di que- sti casi erano tumori del sistema linfoematopoietico nei maschi (SIR=234; IC90% 117-423). Estendendo le analisi all’età adole- scenziale, permanevano gli eccessi osservati in età pediatrica per i bambini ricoverati per malattie respiratorie acute (2.563 osserva- ti; SHR=106; IC90% 102-109), nonché per la mortalità genera- le (SMR=112; IC90% 96-132) e l’incidenza per i tumori nel loro complesso (SIR=131; IC90% 94-178). 
L’incidenza dei tumori maligni nei bambini pugliesi di età 0-14 anni è stata analizzata anche in un recente studio relativamente agli anni 2003-2008. In questo studio i dati relativi a Taranto si riferiscono a tutta la provincia e non alla sola città di Taranto, e hanno evidenziato un eccesso di incidenza per tutti i tumori maligni infantili pari a circa il 30% (SIR=135; IC90% 102-175). Le criticità sopra evidenziate, soprattutto a carico del rischio oncologico, per il profilo di salute in età infantile-giovanile indicano l’opportunità di effettuare sia la necessità di approfondire la ricerca epidemiologica di tipo eziologico sia di implementare attività di sorveglianza epidemiologica in questo sito. 
Infine, la pubblicazione di Minerba et al. fornisce un quadro dettagliato e aggiornato di mortalità, ricoveri e incidenza dei tumori nei comuni della provincia di Taranto e nei quartieri del capoluogo. Neoplasie, malattie cardiache, respiratorie e digerenti tendono a concentrarsi nei quartieri prossimi al polo indu- striale. Questa ulteriore conferma del quadro precedentemente delineato corrobora ulteriormente l’istanza di un intervento a carattere preventivo ampio e organico. 
In conclusione, i risultati evidenziati indicano la necessità di una sorveglianza epidemiologica della popolazione residente, garantendo contestualmente l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione residente in questo ter- ritorio, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali. 




Malformazioni a Taranto: approfondire, non sottovalutare, prevenire

Una nota a parte dello Studio Sentieri ha riguardato il caso delle malformazioni registrati dal 2002 al 2015

 


Una nota a parte dello Studio Sentieri, ha riguardato i casi di malformazione neonatale. In un periodo lungo 14 anni, dal 2002 al 2015, sono stati infatti osservati 600 nati con malformazioni congenite su 25.853 nati da donne residenti nei Comuni di Taranto e Statte.
Questi casi, che sono stati rilevati mediante una analisi specifica delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), effettuata in ambito Sentieri, sono risultati il 9% in più rispetto agli attesi sulla base del tasso regionale, in parole più semplici 50 casi in eccesso, quindi una media di 3-4 casi in più ogni anno.
Il limite principale di questa statistica“, si legge nella nota, “è che attraverso le SDO non si registrano casi al momento della interruzione di gravidanza a seguito di diagnosi prenatale, che per certi tipi di malformazioni sono rilevanti“.
Gli eccessi statisticamente significativi (definibili quindi non casuali) sono emersi per le anomalie del sistema nervoso e degli arti, e ai limiti della significatività statistica per le anomalie del sistema urinario. “Questi risultati a Taranto aggiungono preoccupazione a quella già alta che c’è da anni. Per avere una stima ancora più accurata occorrono dati rilevati e registrati nei punti nascita locali e regionali. La Regione Puglia ha istituito un registro che quindi può dare il suo contributo e al proposito abbiamo in programma un aggiornamento dei dati fino al 2018.” Ha dichiarato Fabrizio Bianchi, dirigente dell’Unità epidemiologia ambientale di IFC-CNR. “Un ulteriore passo per saperne di più è l’approfondimento sul tipo specifico di anomalie e sulla loro distribuzione geografica, ad esempio per quartiere di residenza o per sezione di censimento, di particolare utilità per valutare l’impatto riferibile a fonti specifiche di inquinamento. Ma il problema dei problemi, oggi più che mai, è di prevenire in modo da non contare gli eccessi.”.

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