“Stiamo facendo gli investimenti in una città che con il
siderurgico era stata votata al sacrificio per il Pil nazionale. È
giusto che Taranto vi contribuisca, ma può farlo anche con altri
investimenti che guardino al futuro. È una bella città di mare di cui si
parla solo per l’ex-Ilva, ma ha, per esempio, una lunga tradizione
nell’attività di mitilicoltura, che non può essere dimenticata“. E’ quanto ha
affermato il ministro per il Sud Barbara Lezzi ai microfoni di Radio anch’io, dove è intervenuta questa mattina in collegamento dal Lussemburgo dove si svolge il Consiglio Coesione.
“Nonostante il siderurgico, Taranto è la città con il più alto
tasso di disoccupazione in Puglia. Vogliamo intervenire senza essere
definiti ostili ad ArcelorMittal, ostilità che non c’è e lo ribadisco,
ma è anche giusto dare un’alternativa a Taranto – prosegue il ministro all’indomani del tavolo istituzionale che si è svolto in Prefettura -, una
città splendida che purtroppo è stata molto trascurata negli ultimi
decenni. Vogliamo rimettere in piedi il centro storico, costituire lì un
Tecnopolo, un centro di ricerca per l’innovazione“.
“Sulla revoca dell’immunità penale per i proprietari dell’ex-Ilva – aggiunge Lezzi, come scritto in un comunicato del ministero –
vorrei chiarire un grande falso: prima di mettere la norma nel decreto
abbiamo parlato con ArcelorMittal, proprio perchè siamo delle persone
corrette. Voglio specificare che la norma che entrerà in vigore dal 6
settembre non è automatica ma è progressiva. Vuol dire cioè che il grado
di immunità andrà a diminuire man mano che si attua il piano
ambientale. Arcelor Mittal fino ad oggi è anche in anticipo sui tempi
imposti per fare determinati interventi di bonifica, come la copertura
dei parchi minerali. Se continua a fare quel che ha promesso nel
contratto non ha niente da temere“.
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