L'irruzione in Consiglio comunale delle donne, dei genitori delle scuole chiuse dei Tamburi è stata la giusta risposta al silenzio del Sindaco Melucci nei tre giorni di occupazione della Deledda e poi alla convocazione - per il 26/6 - di un ennesimo Tavolo, da parte della Prefettura che rischia ancora una volta di lasciare la "parola agli esperti" e niente fatti concreti per i genitori e i bambini dei Tamburi.
Cosa si aspettavano sindaco, Giunta comunale, la maggiorparte dei partiti in Consiglio che gli abitanti dei Tamburi dopo circa 4 mesi che non si è fatto altro che accumulare dati e parole, accettassero tranquilli questo andazzo - tra l'altro un incontro in prefettura convocato solo perchè c'è stata l'occupazione della scuola...?
Nè sindaco, nè polizia ora si permettessero di fare azioni repressive contro chi ha giustamente lottato e deve continuare a farlo - dopo il danno, la beffa?!
Sindaco, vicesindaco, assessori, buona parte dei consiglieri considerano il consiglio comunale, il Comune casa "propria" e si "indignano" e minacciano, quando in quell'aula grigia e inutile irrompono i problemi veri della gente (lo fecero anche qualche anno fa verso i Disoccupati Organizzati che "irruppero" nell'aula del consiglio per il lavoro, usando allora anche le cariche e repressione violenta dei loro vigili)
Chi è incivile e indegno è Melucci che invece che esprimere solidarietà alle mamme, ai padri, ai bambini dei Tamburi, esprime solidarietà alla polizia e ai vigili che inutilmente hanno cercato di impedire la protesta.
Chi "infanga" Taranto, sono coloro che da mesi non fanno mezza ordinanza per rimuovere almeno una delle fonti inquinanti.
Chi fa "violenza" è chi si "lava le mani" perchè "parlino gli esperti" - come ha dichiarato, per l'ennesina volta dagli inizi di marzo, Melucci - e lascia che la mancanza di azioni concrete contribuisca alle malattie e morti dei padroni - QUESTA E' VIOLENZA!
Quando costoro parlano di "democrazia" intendono solo la loro "democrazia", delle stanze in cui personaggi istituzionali, politici al servizio dei padroni si rinchiudono, chiudendo la porta in faccia alla "democrazia dei cittadini".
La realtà è che costoro hanno paura della lotta delle masse popolari, al massimo tollerano incontri con "associazioni", ma la lotta, No! E la loro isterica reazione è perchè - come ha dichiarato il vicesindaco Lonoce - questa protesta "creerebbe un precedente tale da indurre altri, in futuro, a fare altrettanto".
Infine. Melucci e Lonoce che denunciano "strumentalizzazioni", chi "opera nell'ombra cavalcando l'emotività delle persone" si trincerano stupidamente e malevolmente dietro un paravento comodo.
La realtà è che tentano miseramente di dividere le masse e offendono le mamme, i padri dei bambini dei Tamburi che invece sanno pensare e agire con la loro testa.
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