nuovi esuberi oltre a quelli già espulsi che non rientrerebbero più, cassintegrazione permanente per uso flessibile alle esigenze del mercato dei lavoratori, peggioramento e più sfruttamento per chi resta a lavorare ecc. ecc.
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Audizione alle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera.
Toccati tutti i punti della trattativa. Non escluso del tutto
contenzioso giudiziario
Audizione oggi pomeriggio per i tre commissari straordinari dell’ex Ilva Francesco Ardito, Alessandro Danovi e Antonio Lupo, davanti alle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati, mentre domani alle 14 sarà il turno del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Diversi i punti affrontati nel fare il punto della situazione sulla trattativa in corso con ArcelorMittal.
Rispondendo alle domande dei parlamentari, i commissari hanno innanzitutto spiegato che “i punti principali del possibile nuovo accordo vanno dall’anticipo dell’acquisto da parte di ArcelorMittal
Italia dello stabilimento tarantino prima della data prevista in origine e cioè del 2023, al mantenimento del prezzo e dei canoni (possibile una dilazione dei tempi di pagamento degli stessi), alla disponibilità dello Stato (anche con capitali privati) ad entrare nel capitale, fino ad un nuovo piano industriale con tecnologie green e mantenimento sostanziale dei livelli occupazionali. Il tutto con l’impegno di AM a tenere aperto lo stabilimento fino alla stipula finale”.
Secondo i commissari però al momento “non ci sono certezze riguardo a come questi punti saranno precisati”. L’unica certezza è che “il tribunale di Milano non concederà ulteriori proroghe e quindi ArcelorMittal Italia, che fino ad oggi ha investito a Taranto 211 dei 739 milioni di euro annunciati, e governo dovranno trovare l’intesa prima di ripresentarsi in aula, altrimenti si andrà ad ad una decisione del Tribunale di Milano“. “Non rinunceremo alla procedura d’urgenza senza un accordo definito con la controparte” ha detto il commissario straordinario dell’Ilva Antonio Lupo: “Entro il 28 febbraio deve esserci l’accordo ed escludiamo un passaggio al rito ordinario” ha detto ancora Lupo. Mentre l’altro commissario straordinario dell’Ilva, Alessandro Danovi, ha aggiunto che “se non ci raggiungerà un accordo ciascuna parte se ne prenderà le responsabilità“.
Sempre in merito alla vicenda legale, “la nostra azione legale è stata forte anche grazie all’intervento della procura di Milano che è intervenuta ex art.70″ ha ammesso il commissario Lupo sottolineando che da quel momento “siamo riusciti a rimetterci in una posizione negoziale diversa a due mesi prima: nel corso della trattativa abbiamo mantenuto la barra del livello del prezzo d’acquisto“, non celando il fatto che con ArcelorMittal si sia creato un “rapporto conflittuale, in quanto siamo stati oggetto di posizioni piuttosto conflittuali fin dall’estate dell’anno scorso, con il susseguirsi di fatti a cui abbiamo evitato di dare grande risultato pubblico, ma che sono stati pesanti”.
Venendo alla trattativa in corso, a giudizio dei commissari “l’obiettivo di riportare lo stabilimento tarantino a produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio dopo l’implementazione del forno elettrico è raggiungibile e questo, con la copertura completa dei parchi, permetterebbe di ridurre sensibilmente le emissioni. Lo stabilimento di Taranto dovrà produrre valore e deve essere sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale e garantire la piena occupazione” hanno ribadito i commissari.
I soggetti che possono entrare nel capitale sociale di AM InvestCO Italy sono i creditori, che “possono valutare la possibilità di un investimento” e lo Stato che è “disponibile ad entrare nel capitale e ad accogliere alcune istanze di Arcelor Mittal Italia” a costo che ArcelorMittal accetti “la transizione verso la decarbonizzazione nel quadro di new deal voluto dall’Europa all’interno di un nuovo piano industriale e il mantenimento sostanziale del livello occupazionali“, hanno detto i commissari ricordando che tra i creditori di Ilva figurano Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Cdp e il Tesoro.
Poi, dopo aver ribadito che a loro avviso “l’esimente penale non può entrare nel nuovo contratto, visto che nel precedente non c’era, anche se AMI lo considerava un presupposto, non è materia dei nostri negoziati e non rientra nell’accordo che stiamo predisponendo con i legali“. “In ogni caso l’immunità penale non era prevista nell’accordo del 2018 che è valido” hanno aggiunto.
Infine, i tre commissari hanno confermato di aver “coinvolto l’architetto Massimiliano Fuksas per un progetto di riambientazione di Taranto al quale l’archistar lavorerebbe gratis“.
Diversi i punti affrontati nel fare il punto della situazione sulla trattativa in corso con ArcelorMittal.
Rispondendo alle domande dei parlamentari, i commissari hanno innanzitutto spiegato che “i punti principali del possibile nuovo accordo vanno dall’anticipo dell’acquisto da parte di ArcelorMittal
Italia dello stabilimento tarantino prima della data prevista in origine e cioè del 2023, al mantenimento del prezzo e dei canoni (possibile una dilazione dei tempi di pagamento degli stessi), alla disponibilità dello Stato (anche con capitali privati) ad entrare nel capitale, fino ad un nuovo piano industriale con tecnologie green e mantenimento sostanziale dei livelli occupazionali. Il tutto con l’impegno di AM a tenere aperto lo stabilimento fino alla stipula finale”.
Secondo i commissari però al momento “non ci sono certezze riguardo a come questi punti saranno precisati”. L’unica certezza è che “il tribunale di Milano non concederà ulteriori proroghe e quindi ArcelorMittal Italia, che fino ad oggi ha investito a Taranto 211 dei 739 milioni di euro annunciati, e governo dovranno trovare l’intesa prima di ripresentarsi in aula, altrimenti si andrà ad ad una decisione del Tribunale di Milano“. “Non rinunceremo alla procedura d’urgenza senza un accordo definito con la controparte” ha detto il commissario straordinario dell’Ilva Antonio Lupo: “Entro il 28 febbraio deve esserci l’accordo ed escludiamo un passaggio al rito ordinario” ha detto ancora Lupo. Mentre l’altro commissario straordinario dell’Ilva, Alessandro Danovi, ha aggiunto che “se non ci raggiungerà un accordo ciascuna parte se ne prenderà le responsabilità“.
Sempre in merito alla vicenda legale, “la nostra azione legale è stata forte anche grazie all’intervento della procura di Milano che è intervenuta ex art.70″ ha ammesso il commissario Lupo sottolineando che da quel momento “siamo riusciti a rimetterci in una posizione negoziale diversa a due mesi prima: nel corso della trattativa abbiamo mantenuto la barra del livello del prezzo d’acquisto“, non celando il fatto che con ArcelorMittal si sia creato un “rapporto conflittuale, in quanto siamo stati oggetto di posizioni piuttosto conflittuali fin dall’estate dell’anno scorso, con il susseguirsi di fatti a cui abbiamo evitato di dare grande risultato pubblico, ma che sono stati pesanti”.
Venendo alla trattativa in corso, a giudizio dei commissari “l’obiettivo di riportare lo stabilimento tarantino a produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio dopo l’implementazione del forno elettrico è raggiungibile e questo, con la copertura completa dei parchi, permetterebbe di ridurre sensibilmente le emissioni. Lo stabilimento di Taranto dovrà produrre valore e deve essere sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale e garantire la piena occupazione” hanno ribadito i commissari.
I soggetti che possono entrare nel capitale sociale di AM InvestCO Italy sono i creditori, che “possono valutare la possibilità di un investimento” e lo Stato che è “disponibile ad entrare nel capitale e ad accogliere alcune istanze di Arcelor Mittal Italia” a costo che ArcelorMittal accetti “la transizione verso la decarbonizzazione nel quadro di new deal voluto dall’Europa all’interno di un nuovo piano industriale e il mantenimento sostanziale del livello occupazionali“, hanno detto i commissari ricordando che tra i creditori di Ilva figurano Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Cdp e il Tesoro.
Poi, dopo aver ribadito che a loro avviso “l’esimente penale non può entrare nel nuovo contratto, visto che nel precedente non c’era, anche se AMI lo considerava un presupposto, non è materia dei nostri negoziati e non rientra nell’accordo che stiamo predisponendo con i legali“. “In ogni caso l’immunità penale non era prevista nell’accordo del 2018 che è valido” hanno aggiunto.
Infine, i tre commissari hanno confermato di aver “coinvolto l’architetto Massimiliano Fuksas per un progetto di riambientazione di Taranto al quale l’archistar lavorerebbe gratis“.
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