venerdì 28 febbraio 2020

Dal 1° marzo le lavoratrici delle pulizie delle scuole cambiano padrone: licenziamenti e peggiori condizioni di lavoro per chi viene internalizzata

Dal 1° marzo sono internalizzate le pulizie delle scuole, ma circa 4mila, soprattutto lavoratrici, sono fuori, con le procedure di licenziamento avviate. Su 16.000 dipendenti delle aziende private o delle cooperative assunti a tempo indeterminato, finora solo in 7mila avranno diritto al full time, e in 4500 saranno a part time a sole 18 ore settimanali che produrrà ancora più povertà. In 4000 invece, non avendo i requisiti del bando: il titolo di terza media, l’assenza di carichi penali e almeno 10 anni di servizio, perderanno la loro unica fonte di reddito che pur misera consentiva un minimo di dignità.

Ma anche per chi viene assunto dallo Stato la fregatura è in agguato: oltre la forte riduzione dell'orario di lavoro, passato appunto a 18 ore settimanali  invece che a 36, sono  previsti trasferimenti fino a 50 km, e succederà di dover perdere, a fronte di 3 ore e mezza di lavoro, anche 1,50 o 2 ore per il viaggio.

Contro questo occorre lottare, sia per il lavoro per tutti gli esclusi dall'internalizzazione sia contro il peggioramento delle condizioni di lavoro, qui senza nessuna illusione che a modifica del contratto collettivo corrisponda stessa retribuzione pur con meno ore.
E' inaccettabile che si peggiori la condizione di migliaia di donne!
L'8 marzo non vogliamo sentire ipocrisie.
Facciamo appello alle lavoratrici delle pulizie a scendere in sciopero il 9 marzo, per dire subito allo Stato-padrone: non ci stiamo!!

Le lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe
Taranto

Nessun commento:

Posta un commento