Una vergogna assoluta la gestione cittadina in occasione della toccata e fuga propagandistica di Salvini a Taranto
Viene per andare a visitare il Comando dei Carabinieri - A che titolo, poi? - e quindi incontra quattro gatti, tutti politicanti di centrodestra, vecchie cariatidi della politica, passate da diverse maglie e ora ingolositi dalla rendita elettorale che il maiale razzista può portargli alle regionali. In tutto non più di 150 persone tra cui oltre 30 giornalisti, oltre 30 poliziotti in sala - 20 addetti alla sala, 3 tecnici - 10 scorta personale
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Ma intanto l'evento cittadino non è questo personaggio in eterna campagna elettorale ma un ingorgo colossale, come non si vedeva da tanto tempo in città, creato dalla scellerata gestione dell'evento realizzato dalla polizia, carabinieri e armi varie che paralizzano una grande arteria cittadina, peraltro nei pressi dell'ospedale inguaiandio la città con soldi pubblici e zelo ingiustificato per un personaggio oggi al centro di processi a ripetizione e clamorosi episodi di corruzione - 49 milioni - rubli russi - ruberie praticamente in ogni posto grande o piccolo che amministra.
Uno sciacallo in città con uno stuolo di belanti giornalisti che gli danno un eco che se potesse stare 10 giorni a Taranto non avrebbe, e lo trattano come star e gran personaggio per accreditarlo in città, dove se circolasse liberamente non riuscirebbe a fare cento passi senza insulti.
E anche ieri, nonostante varie difficoltà, momenti di accesa protesta, insulti, forte denuncia verso i carabinieri e polizia che bloccavano, facendo passare solo qualche sporadico leghista/fascista che stava nella lista di "invitati al banchetto di Salvini", vi sono stati, anche se purtroppo con troppi piccoli numeri, nei due lati dello sbarramento poliziesco da parte di donne, giovani, quanche lavoratore Ilva.
Certo sarebbe stato meglio cacciare Salvini con una manifestazione, ma su questo...
Un primo guaio lo combinano le Sardine di Sartoni in gita turistica a Taranto (di passaggio per andare a Squinzano), a non fare nulla se non a dire quattro chiacchiere alle tv, fare una serie di selfie con personaggi marginali della città e della ex sinistra PD, dire che voteranno Emiliano...
Un secondo guaio sono stati gli orari a sorpresa che non hanno permesso alle realtà cittadine di aggregarsi simultaneamente per esprimere un centinaio di compagni concentrati che sarebbero bastati e avanzati... - per cui l'episodio più riuscito è un insulto a Salvini nella sala dell'hotel dove parlava con voce squillante.
Lo slai cobas per il sindacato di classe, che ha partecipato e animato tutti i momenti di protesta, in questa occasione ha diffuso volantini, locandine in fabbrica e città che hanno dettato il giudizio politico e l'agenda della lotta contro Salvini, così come è partita la campagna per l'abolizione dei decreti sicurezza targati Salvini e ora tenuti in vita dal governoConte PD/M5stelle.
Qualcosa c'è stato, ma poco - dovremo fare meglio e di più, anche in una città e una classe operaia concentrata altrove e in difesa, per la vicenda ILVA/ArcelorMittal/disastroambientale e sanitario.
Ma le nuove occasioni non mancheranno, come è stato per Renzi, come con Di Maio e come avverrà con gli esponenti dell'attuale governo PD/M5Stelle.
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