A fronte di questo devono essere fermati gli impianti causa degli "incidenti" e intervenire in maniera straordinaria e anche di manutenzione ordinaria. Questo non succede e la situazione peggiora, e molto contribuisce la lunga querelle tra ArcelorMittal/Ilva AS/governo.
Ma ancora una volta diciamo che sono gli operai, i rappresentanti sindacali che devono per primi fermarsi e pretendere gli interventi.
Di Gianmario Leone - stralci
Emissioni da AFO1: ARPA attende l’ISPRA
Nella relazione in questione, ARPA Puglia mette in correlazione alcune criticità avvenute nell’area dell’AFO 1 con i valori registrati dalla centraline posta al confine dei parchi del siderurgico (chiamata appunto Meteo Parchi) e da quelle registrata in via Macchiavelli nel rione Tamburi.
Le attività di analisi eseguite dall’ARPA Puglia: la giornata del 20 febbraio
...è emerso che “a partire dalle ore 11.00 del giorno 20/02/2020 è stato registrato un incremento delle concentrazioni degli inquinanti H2S, SO2 ed anche PM10, sia nelle stazioni della Rete Regionale QA poste sottovento alla zona industriale ubicate nel quartiere Tamburi che nella stazione della Rete di Monitoraggio dello stabilimento AMI denominata Meteo-Parchi“. Con particolare riferimento ai Valore Limite di cui al D.Lgs. 13/08/2010, n.155, viene segnalato“che è stato registrato il superamento del valore limite orario per il biossido di zolfo (SO2) alle ore 03.00 del giorno del 21 febbraio presso la stazione RRQA denominata Via Machiavelli, sita nel quartiere Tamburi con valore pari a 363 ng/m3, contemporaneamente, un valore pari a 426 ng/m3 presso la cabina della rete AMI denominata Meteo Parchi“.
Sempre nella medesima fascia oraria, ovvero tra le ore 03:00 e le ore 04:00 del 21/02/2020, l’Agenzia ha osservato anche “variazioni nei trend delle concentrazioni di SO2 rilevate dai sistemi DOAS (un sistema di monitoraggio ottico-spettrale) delle stazioni denominate Meteo-Parchi con incrementi sino a valori di 878 ng/m3 presso la postazione DOAS2-AOR (ore 03:00) e di 116 ng/m3 presso la postazione DOAS2-AOR (ore 04:00).
Tra le ore 23.00 e le ore 24:00 del 20 febbraio, è stato, contemporaneamente, rilevato un “evidente picco di valori di H2S, superiori rispetto alla soglia olfattiva pari a 7 ng/m3 anche presso le seguenti stazioni della RRQA site nel quartiere Tamburi: stazione denominata Via Archimede con valori massimi registrati pari a 31 ng/m3; stazione denominata Via Orsini con valori massimi registrati pari a 21 ng/m3“.
Dai dati registrati emerge che, a partire dalle ore pomeridiane della giornata del 21 febbraio, “le concentrazioni di inquinati gassosi SO2 e H2S osservate nelle ricadute in aria ambiente sono diminuite progressivamente, sia nelle stazioni RRQA che della rete AMI; tuttavia. nella stazione AMI denominata Cokeria alle ore 22.00 del 21/02/2020, è stato comunque registrato un valore orario di picco pari a 153 ug/m3 per il parametro benzene“.
I valori medi orari di benzene registrati nelle suddette giornate (20 c 21 febbraio) “nella stazione RRQA posizionata nel quartiere Tamburi ed all’esterno all’area industriale, denominata Via Orsini, hanno raggiunto concentrazioni fino a 15 ng/m3. Nella medesima stazione, ed anche nell’altra vicina denominata via Machiavelli, i valori delle concentrazioni medie giornaliere di benzene rilevati il giorno 21 febbraio sono risultati superiori a quelli misurati il giorno precedente. In entrambi i casi il valore medio giornaliero non ha superato i 5 pg/m3, che, per il benzene, è il valore limite mediato sull’anno secondo il D.Lgs. n.155/10“.
Non sono stati rilevati superamenti dei limiti previsti dal D.Lgs. n.155/2010 per gli altri inquinanti monitorati dalla RRQA nelle giornate oggetto di analisi.
Le attività di analisi eseguite dall’ARPA Puglia: la giornata del 21 febbraio
...nella relazione di ARPA Puglia, il referente AIA ed il Capo Area Ecologia di AMI, hanno riferito che “l’unico evento di potenziale rilievo rispetto agli inquinanti rilevati dalle reti di monitoraggio, in quanto correlabile temporalmente, è stata una operazione di granulazione della ghisa presso la vasca di spegnimento di area AFOl. peraltro di rilievo per il solo parametro H2S“. Nelle medesime giornate, viceversa, l’agenzia ha ricevuto numerose segnalazioni inerenti la presenza di odori molesti.Nella relazione viene infatti citata la comunicazione ricevuta dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto del 23/02/20, con cui ha comunicato che, a seguito di segnalazioni di odori molesti ricevute dalle ore 21:50 del 22/02/20 alle ore 00:15 del 23/02/20, è stato eseguito un intervento della squadra di Vigili del fuoco che ha confermato la presenza di “odore di gas” nella zona tra Via Crispi e Via Oberdan a Taranto.
L’analisi dei dati rilevati dai Sistemi di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni (SME)
Dagli approfondimenti eseguiti dal Centro Regionale Aria, Struttura Emissioni Convogliate, sui dati rilevati dai Sistemi di Monitoraggio in continuo delle Emissioni installati presso lo stabilimento ArcelorMittal e, in particolare, di quelli afferenti ai camini E111 ed E134, sono emerse le seguenti criticità.Lo SME istallato al camino E111 (impianto AFO1 – fase di colata ghisa e loppa) misura in continuo SO2 e PTS. Dai dati riportati nel Report Giornaliero è emerso che “dalla terza (03:00-04:59) e alla quarta (04:00-04:59) ora del giorno 21 febbraio le concentrazioni medie orarie di SO2 sono aumentate da un valore pari a 3,82 mg/Nm3 ad un valore di 48,10 mg/Nm3 con impianto “a Regime”; dalla quinta (05:00) ora fino alle alla fine della medesima giornata (12 pm. – 23:59) l’impianto è stato “in transitorio”, con concentrazioni pari a zero“.
Dall’analisi dei dati elementari (rilevati al minuto) “è emerso un incremento delle concentrazioni medie misurate a partire dalle ore 03:00 rispetto a quelli misurati nei minuti precedenti. Si registra, inoltre, l’assenza di dati delle concentrazioni di SO2 misurate durante i transitori anche nei dati elementari misurati dagli SME“.
LO SME installato al camino E134 (imnianto AFO 1 – cowper generazione del vento caldo) misura in continuo SO2, NOx e PTS. Dai dati riportati nel Report Giornaliero si osserva che “dalla quinta fino alla ventesima ora (05:00-20:59) del 21/02/2020 l’impianto era in stato “Fermo“”. Successivamente, a partire dalla ventunesima ora l’impianto è stato “in transitorio” fino a fine giornata.
Dall‘analisi dei dati elementari (rilevati al minuto) è emerso che, nelle ore di fermata, le concentrazioni dei suddetîi parametri registrate dagli SME risultano anch’esse pari a zero.
Le conclusioni della relazione di ARPA Puglia
Nella conclusione della sua relazione elaborata, ARPA Puglia ricorda innanzitutto, come abbiamo riportato nei giorni scorsi, che per il parametro SO2 il D.Lgs. n. 155/2010 prevede che il valore limite orario in aria ambiente e in siti esterni alle aree industriali pari a 350 ng/m3 non deve essere superato per più di 24 volte nell‘anno; il valore limite giornaliero è pari a 125 ng/m3.In data 21/02/2020, alle ore 03:00 è stato registrato un valore di concentrazione media oraria di SO2 pari a 363 ng/m3 presso la stazione denominata via Machiavelli. Tale condizione costituisce un superamento del limite orario. ll valore limite giornaliero del 21/02/2020 è stato rispettato, avendo rggistrato un valore pari a 46 ng/m3.
Per ARPA Puglia “sussistono criticità rilevate dall’analisi delle concentrazioni misurate dagli SME dei camini E111 ed E134 afferenti l‘impianto AFO1 dello stabilimento AMI nelle medesime giornate. ln merito, si segnala che, al momento, non risultano pervenute comunicazioni formali da parte del Gestore dello stabilimento AMI di Taranto in merito ad eventi incidentali occorsi nelle date in esame”.
In considerazione di tutto ciò, ARPA Puglia “ha ritenuto di dover trasmettere comunicazione ad ISPRA quale Autorità di Controllo per le installazioni soggette ad AIA nazionale, rappresenlando la necessità che siano effettuati approfondimenti in merito agli eventi occorsi, alle relative modalità di gestione ed alla gestione dei sistemi di monitoraggio delle emissioni, rappresentando, sin d’ora, la completa disponibilità dell‘Agenzia a fornire supporto tecnico nelle forme e modalità che la stessa ISPRA riterrà opportune”.
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