Pubblichiamo questo articolo sullo lotta di operai di una fabbrica, Gaser di Bergamo, che dura da diverse settimane e chiede il rientro in fabbrica di 2 lavoratori.
Questa lotta è condotta dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
La portiamo a conoscenza degli operai dell'ex Ilva, oggi Acciaierie d'Italia, come esempio di cosa servirebbe anche a Taranto, a fronte dei licenziamenti illegittimi e ingiusti che Mittal (ora anche con lo Stato) sta portando avanti.
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Una lotta coraggiosa e per certi versi rara, di giovani operai che hanno detto basta al ricatto dei contratti precari e per il rientro in fabbrica dei compagni di lavoro, pur consapevoli di poter pagare un prezzo, vedono il loro ‘riscatto’, sostenuti da chi ha già vissuto questa selezione (tirocinio, precario, tempo indeterminato), e finalmente, invece di dire come spesso sentiamo in altre grosse fabbriche ‘prima è toccato a me adesso che tocchi a loro!’, si sono schierati e lottano uniti, anche per il salario giustamente, ma principalmente per conquistarsi dignità e rispetto.
Una lotta che sta mostrando come l'azienda voglia liberarsi soprattutto dello Slai cobas per il sindacato di classe, perchè l'unico che difende gli interessi degli operai, mentre i sindacati confederali gli vanno bene - Riportiamo alcune affermazioni della Direzione in un recente incontro: "lo scontro serve solo al sindacato a voi danneggia... facciamo un accordo tra noi o tramite un altro sindacato... entrano solo se lasciate lo Slai Cobas’.
Una lotta che non può essere ignorata, serve dare sostegno, prenderla d’esempio
nelle grandi fabbriche, dove l’entrata e l’uscita degli operai precari è diventato un fatto normale, ritenuto inevitabile, o come dicono i delegati confederali ‘l’azienda lo può fare...’!Una lotta che ha posto al centro la questione della salute e sicurezza in fabbrica, e sulla spinta delle mobilitazioni e degli esposti, ha costretto l’azienda alla difensiva, attuando miglioramenti immediati all’ambiente, non ancora sufficienti, ma dimostrando che senza la discesa in campo degli operai, non si può parlare di sicurezza.
Una lotta che con la contestazione dei tirocini a 5/600 euro dei richiedenti asilo, denuncia come siano i padroni a sfruttare la necessità di un documento per gli immigrati, e si colloca nella mobilitazione generale per il permesso di soggiorno a tutti gli immigrati.
Più di trenta gli operai in sciopero, presidi alla fabbrica, iniziata una campagna di solidarietà in diverse fabbriche metalmeccaniche della zona, che comunque continuerà; giorno per giorno le decisioni collettive...
Per leggere tutto l'articolo, sentire interventi degli operai:
http://cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.com/2021/05/gaser-sei-ore-di-trattativa-hanno.html#more
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