lunedì 17 maggio 2021

Lotta contro i licenziamenti - Bari

La solidarietà dello Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto

stralci

MERCOLEDI, 19 MAGGIO ALLE 9,30, DAVANTI AL TRIBUNALE DI BARI.

GOVERNO SENZA OPPOSIZIONE E PADRONI SENZA CONFLITTI

PARLANO DI RIAPERTURE MA IL VERO OBIETTIVO SONO LICENZIAMENTI, RICATTI E CHIUSURE.

Da molti mesi siamo impegnati a respingere l'ingiusto licenziamento di due operai Skf di Bari, e prosegue la nostra battaglia con una nuova manifestazione a cui Vi invitiamo a partecipare mercoledì 19 maggio 2021 alle ore 9,30 davanti ai cancelli del tribunale di Bari, consapevoli che altri problemi ed altrettanto gravi motivi di protesta si vanno aggiungendo.

Riteniamo infatti grave la silenziosa latitanza delle Organizzazioni Sindacali e delle forze politiche “democratiche” di fronte alle manovre della Bosch - la più grande fabbrica metalmeccanica di Puglia dopo la ex Ilva di Taranto – che preannuncia dimezzamento di turnazioni e di produzione. E’ gravissimo, infatti, che nessuno chieda con forza a quest’azienda come intende usare una parte dei profitti che ancora oggi accumula, per riconvertire la produzione? Qual è il suo “piano industriale”? quali le certezze e le prospettive di lavoro?Conosciamo il ricatto del “modello Bridgestone”: minacciare la chiusura della fabbrica per ottenere di mantenerla aperta al prezzo del licenziamento dei lavoratori più anziani per assumerne altri o gli stessi, con contratti peggiori per condizioni di lavoro e salari ribassati ma profitti crescenti per i padroni.Sappiamo del gioco perverso sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie del “modello Om”: il lento soffocamento delle proteste usando le false chimere della “riconversioni” sempre ferme alle porte e degli illusori “interventi istituzionali”.

E pure dove il lavoro per fortuna non scarseggia il modello padronale più comune è la ricerca di manodopera a basso costo, come nell’azienda Magna ex Getrag dove si è passati da turni di sei a otto ore al giorno, naturalmente con l'avvallo sindacale, mentre “miracolosamente” compaiono gli esuberi, anche tra gli interinali che non mancano mai.

E che dire della Skf ? si! la fabbrica che ha ingiustamente licenziato due di noi? e specula sul lavoro anche di domenica, “gentilmente concesso” da giovani “stagisti” a 450 euro al mese.

Persino l’INAIL è costretta a dichiarare il crescente numero di morti sul lavoro, una cifra che grida tutta la vergogna del Governo, delle Istituzioni e della indegna politica di questo Paese.

E non sono mai diminuiti neanche gli infortuni non mortali, quelli invalidanti e quelli meno gravi che sempre più spesso sono coperti, cancellati da aziende intimidatrici e servili capetti perché trasformati in “ malanni” che non incidono sulle statistiche ma soprattutto non incidono sui premi assicurativi aziendali da pagare all’INAIL.

Ci raccontano che qualcosa funziona, grazie ai vaccini che molto lentamente riaprono alla speranza attenuare l’incubo della pandemia. I vaccini? E grazie a chi? Se non alle enormi quantità di danaro pubblico, profuso in miliardi di euro ed altre valute, in sovvenzioni alle industrie farmaceutiche per accelerarne la scoperta e la produzione, e adesso che qualcuno osa pensare che quelle stesse aziende debbano rinunciare a brevetti e monopolio sui guadagni avviando produzioni ovunque possibile, si risponde con ricatti, minacce di non consegna ed incremento di prezzo

Dunque chi detiene il potere di decidere? Chi decide su di noi? Chi decide se il lavoro deve essere nero ed illegale o legale e malpagato? Chi decide se un lavoro deve essere sicuro o insicuro, ed un uomo può morire di lavoro o annegare affondando su un barcone? Chi decide se accogliere una speranza di vita o respingerla nella disperazione più brutale? Chi decide se un aiuto è “umanitario” o è solo un piccolo rimborso per l’enorme quantità di beni e ricchezze rapinate, estorte con la guerra e gli inganni mediatici?

E’ da troppo tempo che in pochi ci si oppone a tutto questo; che in pochi sono impegnai a ricercare alternative concrete e possibili per rimettere gli interessi collettivi dei lavoratori davanti agli interessi individuali , così come la Costituzione della Repubblica, Antifascista ,del Lavoro detta.

MANIFESTIAMO CONTRO I LICENZIAMENTI INGIUSTI !

MANIFESTIAMO CONTRO L’ INSOPPORTABILE SUBALTERNITA’ DEL LAVORO !

NESSUNO SI SENTA ESTRANEO, NESSUNO SI SENTA ESCLUSO.

MERCOLEDI, 19 MAGGIO ALLE 9,30, DAVANTI AL TRIBUNALE DI BARI.

E poi manifesteremo ancora, davanti alle sedi del Governo Regionale e delle Istituzioni per chiedere il rendiconto dei risultati dei soldi pubblici dati alle aziende. E poi manifesteremo direttamente davanti ai cancelli di quelle fabbriche che ci stanno tagliando il futuro.

Il comitato contro i licenziamenti

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