giovedì 27 maggio 2021

La catena di licenziamenti si estende all'ArcelorMittal/Acciaierie d'Iitalia - Ma i sindacati interni non vanno oltre denunce, scioperi non riusciti e appelli sempre più patetici al governo

(Da corriere di Taranto)

“Una vera e propria mattanza messa in atto da ArcelorMittal/Acciaierie d’Italia. Ancora due dei lavoratori sospesi dall’attività lavorativa per l’esplosione con conseguente incendio che si è verificato nel giorno di Pasquetta in Colata Continua, Acciaieria 2, sono stati raggiunti da lettera di licenziamento”. E’ la denuncia di USB. Salgono così a tre i dipendenti che, come scrive la sigla, “la multinazionale pensa di ‘educare’ al silenzio utilizzando in maniera strumentale, quindi punitiva, il licenziamento. La gestione dello stabilimento continua ad essere portata avanti senza alcun rispetto dei diritti dei lavoratori e senza, cosa ancora più grave, un intervento del Governo (socio in affari di Arcelormittal) che possa riequilibrare i rapporti nell’interesse di chi di fatto porta avanti l’azienda”.

“Ci ritroviamo nel 2021 ancora a chiedere il rispetto di diritti che pensavamo acquisiti; nella fabbrica si susseguono incidenti dovuti alla mancanza di manutenzione, in più i dipendenti che fortunatamente non riportano conseguenze, vengono licenziati – è il commento amaro dei Franco Rizzo, coordinatore provinciale del sindacato -. Mentre si consumano queste ingiustizie, come mai era accaduto prima nella storia dello stabilimento siderurgico, lo Stato garantisce risorse che la multinazionale utilizza per licenziare e c’è anche chi, senza pudore alcuno, non esita a sedersi al bar e condividere un aperitivo, magari parlando di calcio, con gli artefici di tutto ciò. Un quadro desolante”.

Inoltre “questa la riprova del fatto che il Governo è in balìa di ArcelorMittal: l’annuncio dei Ministri relativamente alla destinazione dei famosi 400 milioni di euro alla manutenzione straordinaria, è stato presto smentito, dato che le risorse sono svanite in pochissimi giorni, e hanno permesso di coprire una parte dei debiti del gruppo franco-indiano. Una situazione a dir poco paradossale, direi anche imbarazzante se chi la provoca avesse un minimo di coscienza e buonsenso, una situazione sulla quale chiediamo chiarimenti e pretendiamo risposte. Per riportare un clima di serenità in tutti i siti del gruppo ArcelorMittal è necessario prima di tutto allontanare una figura come quella dell’ad Lucia Morselli, principale protagonista della ‘gestione del terrore’”.

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L’azienda imputa loro la responsabilità dell’incidente (che però non ha causato feriti, né altre gravi conseguenze) mentre tutti i sindacati contestano tale accusa tant’è che hanno effettuato anche uno sciopero venerdì scorso. A dare la notizia dei nuovi due licenziamenti è il sindacato Usb.

Quest’ultimo afferma che è in atto “una vera e propria mattanza messa in atto da Arcelor Mittal/Acciaierie d’Italia. Salgono a tre i dipendenti che la multinazionale pensa di “educare” al silenzio - afferma Usb - utilizzando in maniera strumentale, quindi punitiva, il licenziamento”. Per Usb, “la gestione dello stabilimento continua ad essere portata avanti senza alcun rispetto dei diritti dei lavoratori e senza, cosa ancora più grave, un intervento del Governo (socio di ArcelorMittal) che possa riequilibrare i rapporti nell'interesse di chi di fatto porta avanti l’azienda”.

“Tre licenziamenti per un incidente sul lavoro che non solo non ha causato alcun danno, ma che non è assolutamente imputabile al comportamento dei lavoratori, sono una cosa assurda e vergognosa”. Lo dichiara  il segretario della Uilm, Antonio Talò, a proposito dei due nuovi licenziamenti di oggi da parte di Acciaierie d’Italia  a seguito di un incendio verificatosi la mattina del 5 aprile ad una delle colate continue dell’acciaieria 2.

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