Lo Slai cobas nella piattaforma operaia, su cui sono state raccolte firme anche degli operai dell'appalto, ha posto l'applicazione per tutti i lavoratori delle ditte d'appalto del CCNL metalmeccanico con inserimento della clausola sociale.
Dal Corriere di Taranto:
"Si conclude positivamente la trattativa nell’appalto ArcelorMittal, che si realizza con il passaggio di 23 dipendenti su 59 dalla Semat Multiservizi alla Mad e alla D’Onghia, sempre con contratti Multiservizi. I restanti 36 vengono assorbiti a tempo indeterminato dalla La Cisa, che applica il CCNL metalmeccanico.
Risultato: nessun lavoratore perde il posto di lavoro, anzi viene
garantito il contratto a tempo indeterminato anche ai quattro lavoratori
che sino ad oggi erano assunti con contratto a termine.
Risultato positivo, ma la trattativa si è rivelata particolarmente
complicata a causa dei diversi CCNL applicati all’interno dell’appalto
Semat.
Proprio qui in Semat nel 2008 a seguito di un accordo realizzato con
Cgil, Cisl e Uil si applicò per la prima volta il CCNL Multiservizi.
Vista la moltitudine di contratti nell’appalto ArcelorMittal, “oggi non è
più procrastinabile il confronto sulla esigenza di uniformare le forme
contrattuali, prevedendo un contratto unico dell’appalto che abbia la
retribuzione e le tutele del CCNL Metalmeccanico ma anche la garanzia
della clausola sociale art.4 prevista dal Multiservizi, al fine di
azzerare le differenze sul piano retributivo e garantire il transito di
tutti i lavoratori nei cambi d’appalto”, scrive l’USB con una nota a
firma di Franco Rizzo, coordinatore provinciale, ed Egidio Murciano e
Federico Cefaliello, responsabili Appalto.
“La nostra proposta sarà presentata nel primo incontro ufficiale in sede
ministeriale con Acciaierie d’Italia – aggiungono gli esponenti della
sigla -. Esprimiamo soddisfazione per questo importante obiettivo e
ringraziamo le aziende Mad, D’onghia e La Cisa per la disponibilità al
confronto, e in particolare il dott. Michele Coviello dell’Arpal, per
l’eccellente conduzione del tavolo e la preziosissima opera di
mediazione svolta”.
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