domenica 30 maggio 2021

Ritiro immediato dei preavvisi di licenziamenti verso 8 lavoratori ex Pasquinelli della coop L'Arca! Rispetto degli accordi promesse per il loro utilizzo/ritorno nell'impianto pasquinelli!

Contro 8 lavoratori e lavoratrici della ex Pasquinelli che da 10 anni lottano per una stabilizzazione lavorativa e un ritorno nell'impianto di selezione della differenziata dell'Amiu dove hanno operato per 5 anni, sta andando avanti una vera e propria rappresaglia. Dopo la sospensione dal lavoro, dal 13 maggio, la Coop.L'Arca, su ordine dell'Amiu (ente appaltante) ha inviato in questi giorni i preavvisi di licenziamento agli 8 lavoratrici e lavoratori.

Ma questi licenziamenti sono in realtà di aperta rappresaglia, in stile fascista/nazista; si afferma sostanzialmente: per attaccare uno - lo Slai cobas sc - faccio fuori 8 lavoratori, senza alcuna motivazione - alcuni di loro tra l'altro sono anche iscritti ad altri sindacati, e addirittura due non erano neanche presenti alla legittima iniziativa sindacale fatta dallo Slai cobas il 10 maggio in occasione dell'inaugurazione di quell'impianto di selezione.

Con un'azione di ritorsione/vendetta, che va oltre la "normale" repressione aziendale, l'Amiu infatti ha eplicitamente in un incontro presso l'Arpal sostenuto la linea: per liberarmi dello Slai cobas tolgo il lavoro ai lavoratori e, in continuità con questa logica fascista, ha affermato che sarebbe lo Slai cobas, la sua coordinatrice, responsabile di questi licenziamenti.

Questa alzata di livello e di natura della repressione sta colpendo a Taranto - dalla grande fabbrica Ilva alle cooperative appaltatrici - come sta colpendo pesantemente a livello nazionale (ultima la gravissima aggressione alla FedEx agli operai in presidio a San Giuliano milanese, con mazze e bastoni da parte di bodyguard e crumiri con la polizia che guardava).

A fronte di questo occorre una risposta unitaria dei lavoratori: "se toccano uno toccano tutti". Ogni lavoratore di ogni posto di lavoro deve prendere coscienza che con questo tipo di repressione, senza alcuna motivazione legata al lavoro, illegittima, frutto solo della volontà, umore di padroni, rappresentanti istituzionali che vogliono far tacere chi mette in discussione un potere di arbitrio, discriminatorio tra lavoratori (tra gli ex pasquinelli da anni vi è una divisione tra: lavoratori "yes man" tutti iscritti all'Ugl e lavoratori che difendono normalmente i loro diritti, la loro dignità), dobbiamo rafforzare la risposta di classe, dei lavoratori, il sindacalismo combattivo.

Serve una battaglia su tutti i piani sia legale che sindacale, ma soprattutto serve una risposta unitaria dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano. Al di là di differenze sindacali, ora occorre essere uniti nel respingere questi ingiusti licenziamenti.

SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto

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