sabato 26 gennaio 2013

ieri tra presidio dei cassintegrati e notizie che alimentano la confusione

Per tutta la giornata di ieri è continuato il presidio-tenda alla port. A dell'Ilva degli operai cassintegrati e lavoratori in sciopero, appoggiato da Usb e Slai cobas (il Comitato Liberi e pensanti, invece, non appoggia, benchè operai vicini al Comitato sono venuti al presidio, dissentendo con questa decisione).
Molti operai nei cambi turno si sono fermati e vi è stata una informazione, spiegazione del perchè del presidio e della necessità che tutti gli operai siano uniti, sia cassintegrati che operai in produzione.
Nel primo pomeriggio sono arrivate due notizie. Una che i sindacati confederali erano riuniti per decidere una manifestazione a Roma subito - addirittura circolava la voce in fabbrica che la manifestazione dovesse esserci già per oggi, sabato. Ma fino alla sera, non vi è stata alcuna conferma.
L'altra notizia è che Clini ha dichiarato che, in caso di cassintegrazione per 9mila lavoratori, come minacciato da Ferrante, il governo NON avrebbe soldi per coprirla. Nello stesso tempo, Clini ha chiesto all'azienda una sospensione fino a martedì prossimo di eventuali effettive decisioni sulla nuova massiccia cassintegrazione.
Quindi aumenta la confusione, con notizie che servono solo a mantenere in allarme gli operai senza che si arrivi ad una vera soluzione, che non può che essere: garanzia di stipendio, rientro dei cassintegrati, niente nuova cassintegrazione, avvio messa a norma.
La realtà è che governo e Istituzioni - con il tacito consenso dei sindacati confederali - si stanno arrampicando sugli specchi per salvare Riva e impedire una rivolta - necessaria - degli operai.
Come mai ad un certo punto Clini ha "paventato" di requisire altri fondi di Riva (dato che i prodotti restano sequestrati) e questo non viene fatto?
Mentre si fanno parole, si gira attorno agli stessi discorsi, l'unica cosa concreta è la polizia, carabinieri, Digos, Guardia di Finanza, fuori e dentro l'Ilva, ormai in pianta stabile per intimidire e impedire la lotta degli operai e per proteggere l'azienda, con uso di soldi pubblici, vale a dire di tutti noi - un fatto assolutamente illegale, anticostituzionale, su cui lo Slai cobas Ilva ha fatto un esposto. Su questo, cosa dicono la Todisco e il procuratore Sebastio?

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