mercoledì 23 gennaio 2013

Assemblea Nazionale Rete Sicurezza - 6° Parte Intervento di un cittadino del quartiere Tamburi

DAI TAMBURI - Angelo Di Pietro

La situazione del rione Tamburi è oramai diventata insostenibile, da oltre 40 anni l'Ilva inquina e gli abitanti del quartiere hanno denunciato, ci sono state alcune mobilitazioni, soprattutto di giovani, ma non abbastanza; l'ultima fase della questione Ilva, in particolare quest'estate e l'iniziativa iniziale ai Tamburi del Comitato lavoratori e cittadini liberi e pensanti ha fatto alzare la testa, e vi sono state assemblee in piazza molto partecipate, con tanti abitanti che intervenivano.
Dopo però i mesi estivi, la protesta ai Tamburi non ha avuto la continuità e lo sviluppo che sono necessario
L'azione del Comitato liberi e pensanti non è la soluzione dei problemi di Taranto e tantomeno del quartiere Tamburi. La posizione prevalente nel comitato è per la chiusura dello stabilimento che dà lavoro a ventimila operai, ma ciò porterebbe ulteriore miseria e degrado alla città e non ci sarebbero neanche le bonifiche del territorio. Nello stesso tempo non costruendo organizzazione della popolazione dei Tamburi non si dà continuità e prospettiva alla protesta.
Invece dobbiamo costruire un Comitato popolare di quartiere, in cui i lavoratori, i giovani, le donne, gli abitanti dei Tamburi siano effettivamente protagonisti, unire la lotta per un vero risanamento ambientale per fondi e piani necessari, alla battaglia per il lavoro ai tantissimi disoccupati del quartiere, per la difesa delle condizioni di vita. Noi pensiamo che i cittadini dei Tamburi, di cui tanti lavorano all'Ilva, devono unirsi agli operai e lottare insieme contro il governo e contro Riva, uniti per la salvaguardia sia dell'ambiente che del lavoro.
Angelo Di Pietro

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