DISOCCUPATI ORGANIZZATI -
TARANTO
Sappiamo bene che Taranto
e’ un territorio devastato da inquinamento fabbriche, discariche e
inceneritori e che tutto ciò incide notevolmente sull’ambiente
salute e lavoro. I Disoccupati Organizzati sono un movimento che
nasce circa 3 anni fa proprio con l’idea di unire ambiente salute e
lavoro, protestando con varie e dure forme di lotta contro
l’indifferenza delle Istituzioni, del Comune, AMIU compreso, per la
mancanza delle bonifiche dei quartieri più colpiti come Tamburi,
Paolo VI, in cui noi chiediamo che vengano impiegati i disoccupati
residenti in questi quartieri, e per l’assenza del servizio di
raccolta differenziata porta a porta.
Nel 2010 i D.O. Misero sù
una Tenda di informazione permanente a Piazza Castello che venne
presto denominata 'Tenda per il lavoro'. Fu un successo, essa diventò
punto di riferimento per molti disoccupati, per coloro che avevano
perso il lavoro, per molti cittadini di Taranto. Voglio sottolineare
che alla Tenda le donne disoccupate ebbero un ruolo importante con la
costante presenza di giorno e di notte, e spesso con i loro bambini.
Ma la Tenda era fastidiosa per le istituzioni perché faceva
controinformazione a loro scomoda e venimmo sgomberati con
manganelli, calci, tenda strappata, senza tener conto che sotto la
tenda c’eravamo tutti comprese donne, bambini. Ma questo non ci
fermò, continuammo la lotta e così ottenemmo nel 2011 i corsi di
formazione per la raccolta differenziata. Fu un risultato importante,
per la prima volta erano stati imposti corsi finalizzati al lavoro e
pagati a 5 euro l'ora. Il 5 maggio 2011 organizzammo un convegno di
analisi, approfondimento e proposte su raccolta differenziata,
ambiente e lavoro, che dimostrò che i Disoccupati Organizzati
insieme alle iniziative di lotta e frutto di queste lotte erano in
grado di portare una concezione generale di un sistema sociale che
unisse lavoro e ambiente, facendo su entrambi i due fronte proposte
concrete; a questo Convegno parteciparono lavoratori, ambientalisti,
e anche assessori regionali, provinciali e comunali, il presidente
della Provincia e dirigenti Amiu, tutti, questi ultimi, con buoni
propositi ma pochissimi fatti.
Anche questa volta solo la
continuazione della mobilitazione, che investì anche i quartieri,
soprattutto Tamburi e Paolo VI, portò ad una prima assunzione di 14
disoccupati che avevano fatto il corso di formazione, nella raccolta
differenziata porta a porta a S.Vito-Lama.
Gli
abitanti di questi quartieri parlavano di cose mai viste e la
raccolta funzionava bene. Forse questo non è piaciuto agli organi
competenti perché dopo 6 mesi questo lavoro è passato all'Amiu, con
risultati deludenti e i 14 lavoratori, solo dopo una forte protesta
con occupazione della Ditta presso cui lavoravano, con mezzi portati
sotto il Comune e Prefettura, ecc., rompendo l'assoluta contrarietà
alla loro assunzione da parte di Stèfano e pres. Amiu, oggi sono
occupati alla selezione presso la Pasquinelli.
In questi anni la lotta e
la nostra esperienza ci ha fatto toccare con mano la totale assenza
di interesse da parte di tutte le Istituzioni per dare risposte
concrete e in positivo all'emergenza lavoro e all'emergenza ambiente,
soprattutto ai Tamburi, perché come abbiamo scritto nei volantini:
“Ai Tamburi, non solo si muore, ma neanche si vive senza lavoro e
salario”.
Nel frattempo i
Disoccupati Organizzati hanno sostenuto gli operai Ilva e sono stati
sempre presenti nei momenti più alti di lotta, sempre con le stesse
motivazioni: salute, ambiente e lavoro; abbiamo appoggiato lo
sciopero e il presidio degli operai del MOF dopo la morte di Claudio.
Perché Claudio e poi Francesco gruista, sono ragazzi come noi.
Tutto quanto sta accadendo
all'Ilva e in città è per noi occasione per ricominciare la lotta
proprio dall’ambiente e dal risanamento ambientale nei quartieri
più inquinati.
Nello stesso tempo
continueremo a stare al fianco degli operai Ilva, perché senza la
loro battaglia non c'è difesa dei posti di lavoro ma non c’è
neanche salute e difesa dell'ambiente! Noi non vogliamo che 20 mila
lavoratori vengano ad ingrossare le fila dei disoccupati, perderemmo
tutti! Noi siamo, con la battaglia che facciamo da anni sulla
raccolta differenziata e bonifiche nei quartieri l'esempio vivente
che non vi sono né le vogliono attuare, soluzioni produttive
alternative su Taranto nell'interesse dei lavoratori e dell'ambiente.
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