sabato 26 gennaio 2013

Assemblea Nazionale Rete Sicurezza - 9° Parte Intervento dei Disoccuapti Organizzati di Taranto

DISOCCUPATI ORGANIZZATI - TARANTO

Sappiamo bene che Taranto e’ un territorio devastato da inquinamento fabbriche, discariche e inceneritori e che tutto ciò incide notevolmente sull’ambiente salute e lavoro. I Disoccupati Organizzati sono un movimento che nasce circa 3 anni fa proprio con l’idea di unire ambiente salute e lavoro, protestando con varie e dure forme di lotta contro l’indifferenza delle Istituzioni, del Comune, AMIU compreso, per la mancanza delle bonifiche dei quartieri più colpiti come Tamburi, Paolo VI, in cui noi chiediamo che vengano impiegati i disoccupati residenti in questi quartieri, e per l’assenza del servizio di raccolta differenziata porta a porta.
Nel 2010 i D.O. Misero sù una Tenda di informazione permanente a Piazza Castello che venne presto denominata 'Tenda per il lavoro'. Fu un successo, essa diventò punto di riferimento per molti disoccupati, per coloro che avevano perso il lavoro, per molti cittadini di Taranto. Voglio sottolineare che alla Tenda le donne disoccupate ebbero un ruolo importante con la costante presenza di giorno e di notte, e spesso con i loro bambini. Ma la Tenda era fastidiosa per le istituzioni perché faceva controinformazione a loro scomoda e venimmo sgomberati con manganelli, calci, tenda strappata, senza tener conto che sotto la tenda c’eravamo tutti comprese donne, bambini. Ma questo non ci fermò, continuammo la lotta e così ottenemmo nel 2011 i corsi di formazione per la raccolta differenziata. Fu un risultato importante, per la prima volta erano stati imposti corsi finalizzati al lavoro e pagati a 5 euro l'ora. Il 5 maggio 2011 organizzammo un convegno di analisi, approfondimento e proposte su raccolta differenziata, ambiente e lavoro, che dimostrò che i Disoccupati Organizzati insieme alle iniziative di lotta e frutto di queste lotte erano in grado di portare una concezione generale di un sistema sociale che unisse lavoro e ambiente, facendo su entrambi i due fronte proposte concrete; a questo Convegno parteciparono lavoratori, ambientalisti, e anche assessori regionali, provinciali e comunali, il presidente della Provincia e dirigenti Amiu, tutti, questi ultimi, con buoni propositi ma pochissimi fatti.
Anche questa volta solo la continuazione della mobilitazione, che investì anche i quartieri, soprattutto Tamburi e Paolo VI, portò ad una prima assunzione di 14 disoccupati che avevano fatto il corso di formazione, nella raccolta differenziata porta a porta a S.Vito-Lama.
Gli abitanti di questi quartieri parlavano di cose mai viste e la raccolta funzionava bene. Forse questo non è piaciuto agli organi competenti perché dopo 6 mesi questo lavoro è passato all'Amiu, con risultati deludenti e i 14 lavoratori, solo dopo una forte protesta con occupazione della Ditta presso cui lavoravano, con mezzi portati sotto il Comune e Prefettura, ecc., rompendo l'assoluta contrarietà alla loro assunzione da parte di Stèfano e pres. Amiu, oggi sono occupati alla selezione presso la Pasquinelli.

In questi anni la lotta e la nostra esperienza ci ha fatto toccare con mano la totale assenza di interesse da parte di tutte le Istituzioni per dare risposte concrete e in positivo all'emergenza lavoro e all'emergenza ambiente, soprattutto ai Tamburi, perché come abbiamo scritto nei volantini: “Ai Tamburi, non solo si muore, ma neanche si vive senza lavoro e salario”.
Nel frattempo i Disoccupati Organizzati hanno sostenuto gli operai Ilva e sono stati sempre presenti nei momenti più alti di lotta, sempre con le stesse motivazioni: salute, ambiente e lavoro; abbiamo appoggiato lo sciopero e il presidio degli operai del MOF dopo la morte di Claudio. Perché Claudio e poi Francesco gruista, sono ragazzi come noi.

Tutto quanto sta accadendo all'Ilva e in città è per noi occasione per ricominciare la lotta proprio dall’ambiente e dal risanamento ambientale nei quartieri più inquinati.
Nello stesso tempo continueremo a stare al fianco degli operai Ilva, perché senza la loro battaglia non c'è difesa dei posti di lavoro ma non c’è neanche salute e difesa dell'ambiente! Noi non vogliamo che 20 mila lavoratori vengano ad ingrossare le fila dei disoccupati, perderemmo tutti! Noi siamo, con la battaglia che facciamo da anni sulla raccolta differenziata e bonifiche nei quartieri l'esempio vivente che non vi sono né le vogliono attuare, soluzioni produttive alternative su Taranto nell'interesse dei lavoratori e dell'ambiente.


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