mercoledì 30 gennaio 2013

Teatro operaio costruito all'Ilva di Taranto, con gli operai e familiari di operai morti, e che tornerà a Taranto, sicuramente in occasione della manifestazione nazionale della Rete per la sicurezza a marzo. Un teatro, un fronte culturale al servizio della lotta e dello sviluppo della coscienza di classe

Attricecontro all'Ilva di Taranto dove per prima ha portato il suo teatro
VEN 1 FEBBRAIO 

                                                                               Zam

                                                                   Via Francesco Olgiati
                                                                         12,20143 Milano
                                                                            ore 20.30

“SE QUESTO E’ UN OPERAIO,
VIAGGIO NELL’INFERNO ILVA”
PERFORMANCE VIDEO - TEATRALE
DI E CON ALESSANDRA MAGRINI
SUPPORTO TECNICO FRANCESCO MARCHESE

Lo spettacolo è ispirato alla condizione degli operai dell'Ilva di Taranto. La performance è incentrata sulla storia di una fabbrica in cui la totale mancanza di sicurezza sul lavoro, l'inquinamento responsabile di morti precoci porta gli operai ad una riflessione sul valore della vita umana, ma purtroppo solo dopo che loro stessi in prima persona saranno rimasti vittime di questo meccanismo infernale. Tutto è avvolto in un'atmosfera surreale, inoltre alcuni dei personaggi arrivano da pianeti lontani e assumono sembianze da protagonisti di una fiaba nera.
Scritto, diretto e interpretato da lei stessa, Se questo è un operaio è stato realizzato grazie all'appoggio, in termini di documentazione della situazione in fabbrica, dello Slai Cobas Taranto oltre che dei famigliari di alcuni operai  morti per l'amianto o per infortuni suo lavoro. Uno spettacolo asciutto, senza strutture drammaturgiche che segue l'intento di riportare fedelmente "le voci operaie" raccolte durante la preparazione. Un problema sempre attuale, portato in scena prima che scoppiasse il fenomeno mediatico delle morti bianche  in passato ignorato dai mezzi d'informazione.
Lo spettacolo è ispirato alla condizione degli operai dell'Ilva di Taranto. La performance è incentrata sulla storia di una fabbrica in cui la totale mancanza di sicurezza sul lavoro, l'inquinamento responsabile di morti precoci porta gli operai ad una riflessione sul valore della vita umana, ma purtroppo solo dopo che loro stessi in prima persona saranno rimasti vittime di questo meccanismo infernale. Tutto è avvolto in un'atmosfera surreale, inoltre alcuni dei personaggi arrivano da pianeti lontani e assumono sembianze da protagonisti di una fiaba…nera. Una sperimentazione teatrale che proietta sul palco la dimensione umana degli operai e le contraddizioni sociali che spingono troppo spesso al silenzio ed alla sopportazione di condizioni di lavoro disumane.
I palesi omicidi bianchi e lo scempio provocato alle vite non solo dei lavoratori ma anche alle famiglie che vivono a ridosso delle polveri tossiche non sotterrate sono state intessute in un atto unico suddiviso in 9 scene che gira su se stesso come una giostra di un terrificante lunapark. Spunterà anche il pagliaccio assassino che fiero e senz'anima vomiterà la sua ingordigia sul palco.

 “Mi sono avvicinata alla realtà dell'Ilva di Taranto con l'intento di costruire uno spettacolo teatrale, è stato come fare un viaggio all'inferno da cui ne è scaturita questa delirante performance della durata di un'ora circa”




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