Che la direzione Ilva e i sindacati confederali non solo non abbiano fatto nulla per la sicurezza degli operai del MOF dopo il lungo sciopero e presidio, e per cambiare gli accordi e procedure lavorative che hanno contribuito alla morte di Claudio Marsella, ma pretendono pure di rivendicare, soprattutto i dirigenti di fim, fiom e uilm, quegli accordi fatti sulla pelle - nel senso vero della parole, purtroppo! - degli operai, ce lo aspettavamo, e alcuni operai del MOF anche nei giorni scorsi lo hanno denunciato descrivendo come si continui a lavorare con la paura e la rabbia che nulla è cambiato e come si continui a rischiare.
Ma non ci dimentichiamo di Vendola! Aveva promesso ispezioni, intervento verso la direzione dell'Ilva per cambiare la situazione e arrivare ad una modifica dell'accordo. Aveva riempito, la delegazione di operai, andati con l'Usb alla Regione di parole e di promesse. Ma soprattutto, ed era quello che più gli premeva, aveva chiesto di fatto di mettere fine al lungo e importante sciopero e presidio. Dopo, però, Vendola non si è più sentito! Le ispezioni, quelle vere, non ci sono state, e l'azienda e i capi hanno ripreso con la solita arroganza.
Anche per Vendola, Claudio è morto invano!
L'avevamo già visto Vendola all'opera, con le sue parole tutto fumo e niente arrosto, in altre occasioni all'Ilva (vi ricordate il presidio sul ponte degli interinali?): sempre per spegnare la lotta degli operai, per farla rientrare con le promesse, per dare una mano ai sindacati confederali, sempre in queste occasioni dall'altra parte.
Speriamo solo che questa ulteriore buffonata sulla pelle degli operai, faccia aprire gli occhi una volta per tutte! L'azione di Vendola è peggio di quella dell'azienda, questa la conosci per tutta la sua brutalità e la puoi combattere, quella di Vendola si maschera e prende per il culo.
Ora, non verrà a chiedere i voti? Beh, mandiamo anche lui dove si merita...
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