domenica 30 marzo 2014

II PARTE: La vergognosa storia processuale di Carmela...

1.10.08 - “UCCIDERANNO CARMELA PER LA SECONDA, TERZA VOLTA...”
ha detto il padre di Carmela, all'uscita dal Tribunale Minori di Taranto, dove oggi si è tenuta la prima udienza del processo contro i responsabili dello stupro di gruppo (all'epoca 3 minorenni) che subì Carmela, la ragazzina di 13 anni che il 15 aprile 2007 morì gettandosi dal balcone.
Non abbiamo avuto diritto di parola”, ci ha spiegato: “secondo la procedura dei processi contro minori, la parti civili possono assistere ma non intervenire nel dibattimento, per tutelare così i minori sotto processo. Ma mia figlia è morta, non era anche lei minorenne? Che tutela c'è per lei? Nessuna, anzi si preparano ad ucciderla ancora”.
Infatti, l'udienza si è conclusa con una decisione dei giudici di “valutare l'opportunità della messa in prova” degli imputati, in pratica una pena minore e aggiornando il processo al prossimo 10 dicembre.
Il processo di oggi ha continuato a coprire volutamente i fatti e a cercare di mettere sotto silenzio la denunce dei familiari e le nostre.
Carmela, prima della violenza di gruppo, aveva subito molestie sessuali da un militare della Marina Militare, ma tutto era stato insabbiato; poi, si è cercato di coprire i ragazzotti, perchè tra di loro vi sono figli di boss locali della malavita.


10.12.08 - PER CARMELA, 13 ANNI, SENTENZA VERGOGNOSA!
Mercoledì 10 dicembre il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale per i minorenni di Taranto, Laura Picaro, ha accolto la richiesta di "messa alla prova" avanzata dai legali dei due ragazzi che avevano violentata Carmela di 13 anni, dopo averla narcotizzata.“La "messa in prova" si tradurrà in un periodo di 15 mesi in cui i due ragazzi violentatori, responsabili morali della morte di una ragazzina, saranno solo impegnati "in un programma di rieducazione e assistenza agli anziani", continuando tranquillamente a fare la loro vita e il loro normale lavoro. Se entro questo tempo rispetteranno gli impegni, il PROCESSOA LORO CARICO SARA' CANCELLATO!“
Ma non basta. Nell'aula del Tribunale si è dovuto sentire anche altro: un avvocato dei ragazzi stupratori ha usato termini offensivi ed equivoci verso Carmela, e il clima generale, anche da parte del giudice, era tale per cui sembrava PIU' UN PROCESSO A CARMELA CHE AI VIOLENTATORI, considerati come ragazzi un pò scapestrati, da trattare con un buffetto in faccia e il perdono... Un processo fatto in fretta e furia, non aspettando neanche che i genitori di Carmela arrivassero da Napoli.

(CONTINUA)

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