Ad un assordante silenzio abbiamo ancora una volta dovuto assistere da parte delle compagne o di chi si dice "compagne", "femminista" a Taranto. Dove stavano questa mattina, quando solo le disoccupate e lavoratrici precarie hanno invaso la città e hanno ripreso nelle loro mani questa giornata, perchè torni ad essere quello che deve essere un 8 marzo di lotta, di unità di tutte le donne in lotta in Italia e nel mondo?
Come dove stanno in tutti questi giorni quando le disoccupate, le lavoratrici stanno facendo occupazioni dei Palazzi, blocchi, scontrandosi anche con la polizia, beccandosi denunce, e lo fanno non solo per sè ma per tutte le donne che stanno male a Taranto?
Oggi queste "compagne", "femministe" si sono date la mano con la stampa, gli organi di informazione che riempiono le pagine di grigi convegni sulle donne spesso tenuti da uomini e non hanno detto finora una parola sull'8 marzo delle donne che lottano; come si sono date la mano con le Istituzioni, da quelle nazionali a quelle locali, che vogliono ancora una volta uccidere, infangare l'8 marzo rosso e proletario, sia con il silenzio sia con l'ipocrisia.
Brave "compagne", complimenti....
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