Sempre questa mattina davanti alle portinerie dell'Ilva veniva distribuita anche una lettera aperta al "Commissario Straordinario dell'Ilva Ing. Enrico Bondi"
Nel merito non ci sono affatto novità: la richiesta di conoscere il Piano Ambientale e Sanitario, il Piano industriale; la richiesta di un intervento pubblico negli assetti societari dell'Ilva a sostegno della ricapitalizzazione; la questione delle risorse; le lamentele sulle relazioni industriali (che tengono la Fiom un pò ai margini).
Ma il problema sono i toni della lettera, che sono senza dignità:
Si parte con "Illustre Commissario" - per uno che di "illustre" non ha niente, che prima è stato il braccio dei Riva, fedele agli interessi dei Riva e che ora fa il braccio dei governi (dei padroni); sempre e comunque contro gli operai, e, per i NON interventi di ambientalizzazione, contro la popolazione dei Tamburi e della città.
Si continua con appelli imbarazzanti: "La invito a rivolgere la Sua attenzione sulla deriva a cui sono sottoposte le stesse relazioni industriali" - come se non fosse Bondi stesso il responsabile.
Si finisce con: "Le sue autorevoli risposte, nella pubblica funzione che una legge della Repubblica Italiana Le ha attribuito, possono contribuire a colmare quel solco scavato da chi... ha costretto Taranto a dover scegliere o il lavoro o la salute" - che è come chiedere al complice dell'assassino di salvare la vittima...; e per andare all'Ilva e a Taranto, chiedere a chi è responsabile di continuare ad attaccare la salute, di mettere ogni giorno a rischio la vita degli operai non facendo neanche la ordinaria manutenzione; chiedere a chi mette in contratto di solidarietà scaricando sugli operai e i loro salari ogni problema... di dare "autorevoli risposte".
Ma Stefanelli è o ci fa?
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