IL 4 APRILE IL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO - unica realtà delle donne che ha seguito fin dall'inizio questa scandalosa vicenda giudiziaria, al fianco dei familiari di Carmela - ORGANIZZA UN PRESIDIO AL TRIBUNALE. Che almeno questa volta siano presenti donne, compagne, femministe, che finora hanno risposto solo con un grave silenzio.
Lettera del padre di Carmela:
"15 Aprile 2007 - 4 Aprile 2014 ULTIMA UDIENZA PER UN OMICIDIO DI STATO! CI SARA’ UN BARLUME DI GIUSTIZIA PER LA PICCOLA CARMELA?
Il
prossimo 4 aprile presso il Tribunale di Taranto, lo stesso che per
mesi è stato teatro della scatenata morbosità collettiva e mediatica
sollevata dal caso Sarah Scazzi, si celebrerà l’ultima udienza del
processo che vede imputati tre viscidi esseri che non hanno avuto
nessuno scrupolo nel violentare una bambina di soli 13 anni e che non
hanno mai mostrato alcun tipo di pentimento. Stavolta il silenzio regna
sovrano, nessuna calca di persone a prenotare il biglietto di ingresso
nell’aula, nessuna mastodontica macchina mediatica a riprendere le scene
da utilizzare poi per infiniti quanto inutili talk show, ci saranno
solo gli avvocati, uno degli imputati che come al solito approfitterà
dell’occasione per sgranchirsi le gambe vista la sua condizione di
arresti domiciliari (per aver rubacchiato qualcosa da qualche parte
ovviamente, non certo per aver stuprato una bambina, quello in Italia
non è poi così grave), e tutto il dolore e la rabbia della nostra
famiglia da me rappresentato fisicamente in aula.
Si
ascolterà l’ultimo teste da ascoltare, ci sarà la discussione finale e
finalmente un verdetto, una sentenza che attendiamo da sette
interminabili anni. Non mi faccio alcuna illusione, a “vincere” in aula
comunque vada sarà la “verità processuale”, quella fatta di cavilli, di
vizi procedurali, di stupide mancate notifiche nell’era dell’alta
elettronica dove si rintraccia un cellulare nel deserto ma non si riesce
a trovare un aereo sperduto con centinaia di vittime.
A
perdere sarà come sempre la VERITA’ ASSOLUTA, il diritto di tutela e
giustizia delle vittime, l’assurdo modo di affrontare una vicenda così
grave che ha visto una bambina di soli 13 anni prima abusata e
violentata da SEI esseri dalle sembianze umane, poi UCCISA DA UNO STATO
CHE ANZICHE’ RINCHIUDERE I SUOI AGUZZINI HA RINCHIUSO LEI IN UN ISTITUTO
ALLONTANANDOLA DAI SUOI AFFETTI E IMBOTTENDOLA ARBITRARIAMENTE DI
PSICOFARMACI e infine oltraggiata dalla “giustizia” che a distanza di
sette lunghissimi anni ancora non ha punito i responsabili, e colmo dei
colmi dopo la morte del PM titolare non ha ritenuto opportuno incaricare
un nuovo PM definitivo bensì a rotazione si alternano sempre di nuovi e
a questo proposito mi chiedo come fanno a studiarsi un fascicolo che
occorre trasportare con un carrello in così poco tempo.
Gli
unici risultati finora ottenuti, grazie anche alla malafede e
incompetenza di chi ci ha accompagnato col compito di tutelarci in
questa estenuante battaglia, sono una archiviazione nonostante
flagranza, confessione e testimonianze, una grottesca messa alla prova
nei confronti di due minorenni che ha di fatto addirittura estinto
l’orripilante reato di cui si sono macchiati, sette anni di sofferenze,
umiliazioni, senso di impotenza nelle aule di un Tribunale, e
quant’altro, con la ciliegina sulla torta di una MIA IMPUTAZIONE per
aver “osato” indignarmi di un avvocato che in aula ha definito
“prostituta” mia figlia e che il sistema giustizia italiano ha tradotto
in DIFFAMAZIONE .
Aspetto
con ansia, quel giorno, quando comunque proverò un terremoto di
emozioni ascoltando la sentenza qualsiasi essa sia, ricordo a chi è
chiamato ad emetterla che non ho né sete di vendetta né soddisfazioni da
togliermi, né tantomeno qualsiasi risarcimento che possa colmare una
milionesima parte di quanto perso per colpa di un sistema, di uno stato,
di una giustizia e di una umanità sempre più allo sbando.
Per
me non sarà un punto di arrivo, al contrario, messa da parte per un
attimo la mia reazione del momento, in attesa di un prevedibile appello,
sarà il punto di partenza per ricominciare ad urlare ancora piu’ forte
di prima affinche’ vengano messe sotto processo le responsabilità delle
istituzioni che tutte insieme scriteriatamente e senza alcuna coscienza
hanno di fatto spinto la mia bambina da quel maledettissimo settimo
piano".
PER INFO E CHIARIMENTI 3884340738
https://www.facebook.com/groups/giustiziapercarmela/
Alfonso Frassanito
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