Il 4 aprile si dovrebbe tenere l'ultima udienza del secondo processo contro gli stupratori di Carmela Cirella, la bambina di 13 anni stuprata dagli uomini e uccisa dallo Stato.
Per far comprendere come le Istituzioni siano pienamente responsabili della fine tragica di Carmela e come la Magistratura finora abbia coperto gli stupratori uccidendo per la seconda volta Carmela, riportiamo oggi e nei prossimi giorni, una cronistoria giudiziaria tratta da un Dossier del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, che il 4 aprile distribuiremo al processo.
(1° parte) 1.10.2008 - CARMELA, 13 ANNI, STUPRO DI GRUPPO - 1° PROCESSO
Presso
il Tribunale dei Minori in Taranto vecchia si tiene la prima udienza
del processo contro i responsabili dello stupro di gruppo (minorenni)
che subì Carmela, che il 15 aprile 2007 morì buttandosi dal
balcone.
Il
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario sarà presente al
processo, perchè vogliamo che
da
questo processo esca la verità e per dare tutto il nostro sostegno
ai genitori di Carmela, che trasformando il dolore in forza,
ribellione, hanno costituito un Comitato perchè Carmela e altre
ragazzine, stuprate, violentate, uccise come lei, continuino a
vivere.
Carmela
aveva denunciato di essere stata violentata; e nessuno, né polizia,
né magistrati, né assistenti sociali le avevano creduto o l'avevano
presa sul serio. Ma le istituzioni avevano anche fatto di peggio.
Hanno considerato Carmela “soggetto disturbato con capacità
compromesse” e, quindi, poco credibile. Invece di perseguire chi
l'aveva violentata, hanno difatto perseguito una bambina
rinchiudendola in vari istituti in cui Carmela non voleva stare. E,
come ha denunciato il padre, usando il metodo facile di “calmarla”
con psicofarmaci.
Carmela
aveva manifestato in vario modo la sua disperazione, ma per tutta
risposta era stata classificata come “soggetto con problematiche
psichiatriche”. E questi stessi magistrati, psichiatri che hanno
deciso per Carmela, contro Carmela, quando è morta, si sono detti
“sorpresi”. - (segue)
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